Lilyum è un progetto affascinante partorito nel 2002 dalla mente del poli strumentista piemontese Sergio Vinci, membro attivo anche dei Byblis, promettente band dell’underground estremo nostrano. Quasi totalmente conosciuti da un pubblico di nicchia, i Lilyum hanno all’attivo ben cinque full-lenght ed un paio di Ep, con numerose collaborazioni come quella con Lord J.H. Psycho ed hanno sperimentato molte sonorità e generi tra cui il Crossover ed il Thrash prima di dedicarsi totalmente al Black Metal.

Nel 2011, Sergio in arte ‘Kosmos’ torna prepotentemente sul palcoscenico italiano con ‘Nothing Is Mine’, avvalso dalla collaborazione questa volta di Xes, vocalist degli Infernal Angels e Byblis, indiscusso cultore del genere, per imporsi definitivamente sulla scena estrema. L’impatto è immediato e dalle prime note di questo ultimo lavoro si denota subito l’acquisizione di una maturità ormai affermata nel genere e di una qualità superiore rispetto gli altri platter da loro prodotti in precedenza.  Kosmos è un musicista completo, in ‘Nothing is Mine’ è abile a creare riffs dominanti e coinvolgenti alla chitarra, al basso, alle parti melodiche ed armoniche, è abile e professionale negli arrangiamenti, è abile a creare un drum-programming eccellente e caratteristico ed è abile ad  amalgamare il tutto con il songwriting diretto e le registrazioni vocali multiple di Xes in pieno stile Nergal dei Behemoth, anche se più cupe,  rendendo questo disco un prodotto qualitativamente eccelso, unico ed originale.

Dopo il breve  intro ambient, “Altar of Darkness” ci proietta da subito su quelle che sono le caratteristiche di “Nothing is Mine”:   musicalità, claustrofobia, apocalitticità, potenza, velocità, brutalità, attitudine, melodia, oscurità, epicità. Un mix fenomenale che si ripercorre in tutta la durata del disco . Chitarre taglienti e melodici riffs gelidi caratterizzano la successiva “Fides Belialus” dai ritmi paranoici mentre con “Slave of Hate” si spazia tra un cupissimo  black metal vocalmente introspettivo, gutturale ed accelerazioni ‘death style’. Con “Hic Fuit Locus Traitor” si entra in un Black Metal veloce di matrice svedese dove le chitarre ricordano i primi Dark Funeral, mentre è notevole il brano “Into the Fire”, solido e compatto, veloce, armonico, teatrale. Il disco conclude con ” The Eternal Embrace Of Dark Dream” netta e furiosa;  “I’m the Black Plague” inizialmente Black’n’Roll poi esplosiva; “My Darkned Path” , diretta e violenta, dove in alcuni momenti, la brutalità sembra uscita da un disco degli Anaal Nathrakh.

‘Nothing Is Mine’ è un disco complesso, completo, interessante già dal primo ascolto e merita il massimo dei voti. E’ suonato benissimo, prodotto altrettanto bene, è genuino, senza alcun compromesso e mette in piena luce tutti i valori attitudinali, artistici e musicali dei due membri Kosmos e Xes. Di lavori così fatti bene, dove non manca assolutamente nulla, che sorprende in positivo,  nell’underground italiano è difficile trovarne. ‘Nothing is Mine’ è da reperire il prima possibile e non può mancare nella discoteca degli appassionati del genere. I Lilyum sono pronti davvero ora e possono dire la loro nella scena estrema italiana. Da supportare a pieno titolo.

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