Dopo l’EP d’esordio “From the Desolade Inside”, i tedeschi Leviathan mi travolgono nuovamente con il loro death metal progressivo, tecnico ed assolutamente originale che sta iniziando a farsi strada con festival rilevanti ed ottime recensioni, e che è originale a tal punto da non far pesare all’ascoltatore esterno al death la voce violenta e graffiante del cantante Jonas Reisenauer.

La struttura dei brani, composta in maniera a dir poco geniale, vede riff power ed heavy mescolarsi a melodie più estreme, il tutto accompagnato da organo e tastiere e da linee di chitarra acustica.

Questi elementi caratterizzano principalmente il primo brano dopo il prologo, “Beneath A Blackened Sky”, che con un crescendo di tastiere sfocia in un riff molto violento e lanciato; con il seguente “Where Light and Death Unite” arriva definitivamente la conferma di un sound potentissimo all’ascoltatore che riceve un’ondata di pura violenza retta su ritmiche soliste molto melodiche che contrastano piacevolmente con una batteria a dir poco indemoniata e con la solita voce devastante che lascia la scena ad uno stacco solista di chitarra acustica che conclude il brano, continuato dal pianoforte nel seguente “Reaper’s Edict”.

Molto bravi nel dare una continuità nell’ascolto e con un’ intro degna dei Savatage, Jonas mette di nuovo in chiaro con il suo cantato che nonostante le varie influenze di genere, loro sono death; ancora un brano all’insegna della violenza concluso da un lento solo di chitarra di chiaro stampo heavy.

Si continua l’ascolto con i cori che introducono la potenza di “Servants Of The Nonexistent” alternata a tratti cantati con voce pulita ed a geniali stacchi di tastiere dell’ottimo Fabian Gocht, che dà il la anche alla successiva “The Scourge We Wield”, dal groove molto piratesco.

Il sound e la qualità rimangono a livelli altissimi per questa band carburata al massimo ed includono in questa song un coro femminile di buon gusto.

L’album continua con la song di stampo epico “About Fangs and Feathers” che miscela alla perfezione un suono massiccio con ritmiche estremamente melodiche e veloci per poi terminare l’ascolto dell’album con “Sway of the Stars”, un autentica traccia-killer.

Ritengo questa band una rivelazione assoluta per la loro originalità, tecnica eccelsa ed un fantastico gusto compositivo; con un debut album di questo livello sicuramente le porte inizieranno ad aprirsi per questi giovani metalheads tedeschi.

Complimenti a questi ragazzi che hanno creato un qualcosa di innovativo che merita senza alcun ripensamento il voto massimo; per i fan di band come Sadist o Cynic è un dovere acquistare questo album/capolavoro, anche se è in grado di saper cogliere i fan di diversi generi metal!

 

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