Tutto ebbe inizio nel ’02, con la collaborazione col prestigioso produttore Eddie Kramer (Rolling Stones, Kiss, Hendrix). È in questo periodo che il nome degli Hangface inizia a circolare tra i circuiti musicali di maggior rilievo e la band inizia a comporre i tredici brani di questo “Freak Show”. Una gavetta fatta di concerti, festival e partecipazioni di elevata caratura, di spalla a mostri come Pat Benatar e Cheap Trick tra gli altri.

Tutta esperienza, questa, di cui la band ha fatto tesoro, riversando il proprio entusiasmo nella stesura di questo debut album: sound sporco e ruvido, melodie accattivanti ed un’impostazione vocale del singer Bjornar Flaa che a volte ricorda quella del carismatico Eddie Veder, tutto frullato assieme sotto l’algida ala dell’ hard rock e del grunge. Un quadro ideologico che fa ovviamente quadrato attorno ai grandi nomi del settore, come Stone Temple Pilot, Pearl Jam e Velvet Revolver, tra gli altri…

“Freak Show”, dunque, è un lavoro che si inquadra facilmente dopo un paio di ascolti, molto “classico” nei suoi rimandi alla scena da cui proviene ma non per questo non particolarmente ispirato o godibile. Ogni brano, in effetti, presenta soluzioni musicali interessanti ed un refrain che, il più delle volte, centra il bersaglio grosso, evidenziando tutta la malizia e l’astuzia di una compagine rodata sui palchi di mezzo mondo. “Today”, “Please” e l’iniziale “Cancel Me” sono sintomatiche in questo senso, tutte composizioni volte alla conquista di un largo bacino d’utenza… Anche la bella “Down”, cover dei maestri Stone Temple Pilot, ha l’onere di segnalarci una band in grande forma, ostinata come poche nel ritagliarsi il proprio spazio all’interno della scena internazionale. Nel fare questo gli Hangface ci mettono impegno e carattere, partorendo un album estremamente variegato e ben prodotto, che sa graffiare nel modo giusto ma che sa anche coccolarsi i propri fan con brani dolci e sognanti come “Nothern Lights” e“It Could Be You”. Tutto molto godibile, dunque, anche se è doveroso segnalare come l’originalità o l’intraprendenza non siano due peculiarità di questo “Freak Show”, un album che è una vera e propria roccaforte del giunge/rock vecchia maniera. Va da se che, per tutti gli appassionati del settore, questo rimane un passaggio obbligato…

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