Debutto discografico degli aretini Fear Traders, nati nel 1999 per opera degli ex membri degli Hellfire. La formazione originale composta da Francesco Riganelli (Chitarra), Alessio Berretta (Chitarra), Francesco Antolini (Basso), Marco Miloni (Batteria) ed Emenuele Bernardini (Voce). La band riesce a realizzare nel 2002 il suo primo demo “Dressed In Black” ed a lanciarsi in un’intensa attività live. A rovinare questo momento nettamente positivo ci pensa il destino, che sta per giocare un brutto tiro al gruppo: infatti, al suo interno emergono alcune divergenze stilistiche che portano alla separazione dai membri Alessio Berretta ed Emanuele Bernardini. Nel febbraio 2003 la band aggiorna la line-up inserendo Francesco Sartini alla chitarra e Giulio Grassini (ex membro dei Tanelorn e dei Nepenthe) alla voce. Con la nuova formazione, le sonorità si evolvono verso un Thrash Metal aggressivo ed incisivo caratterizzato da riff serrati e ritmiche incalzanti. All’inizio del 2004 è reclutato, al posto del dimissionario Giulio Grassini, il cantate Alessio Severini (autore del progetto Power-Prog “Holy Word”) con cui il gruppo inizia a registrare il full-lenght Obsession che è completato all’inizio di Giugno 2005. L’inizio molto sinistro ed agghiacciante dell’intro “Load” (che fa tornare in mente i Voivod dei tempi d’oro) non fa presagire nulla di buono. Ed effettivamente le povere orecchie dell’incauto ascoltatore sono pesantemente attaccate da una serie di brani che definire massacranti è assolutamente limitativo: “Under My Aggression”, “Obsessed”, “Black Jack Death”, “Your Face On The Blade”, “Hall Of The Blind”, “Demon”, “Close Your Eyes”, caratterizzati da riff assassini e taglienti, un ritmo che non lascia tregua, un titanico lavoro di quella macchina da guerra che risponde al nome di Marco Milloni e con il cantante Severini che ricorda molto il Mustaine dei vecchi tempi; il gruppo fa tornare in mente il periodo d’oro della Bay Area senza però cadere nello squallido scimmiottamento. Notevole è anche l’opera come seconda voce di Francesco Antolini. Le uniche tracce risalenti al precedente periodo della band sono rappresentante da “Dressed In Black” e “Glasswall” e “Judgement Day”, brani che facevano parte del primo demo Dressed In Black. In questi due brani il suono è più roccioso ed anche più orientato verso uno Speed Metal anni ’80, anche se non mancano certo dei riferimenti al Thrash Metal anni ’80. Chiude questo splendido debutto “Unchained”, un outro melodico caratterizzato da un arpeggio molto trascinante che introduce a dei riff in pieno stile Testament cui la melodia la fa da padrone. Nonostante i brani del gruppo siano molto semplici, risultano altamente coinvolgenti. L’unica cosa che a mio parere rende quest’album non perfetto è la produzione: fosse stata leggermente migliore, questo debutto avrebbe sicuramente potuto “fare il botto”. Questo demo non può mancare nella collezione di chi ama il Metal anni ’80, ma anche chi non ha mai ascoltato nulla di Metal può acquistarlo a scatola chiusa e non rimarrà deluso. Comunque per me i Fear Traders sono pronti per spiccare il volo. Questo è un avvertimento per le tantissime band costruite a tavolino che affollano il panorama musicale.

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