Trovo molto interessanti questi Watzlawick, band dal nome impronunciabile e proveniente da Pisa. Innanzitutto perché hanno deciso di esprimersi in un linguaggio piuttosto personale e ricercato, poi perché le loro canzoni sono veramente ben fatte e lasciano il segno in più di un’occasione. Non solo, infatti, questo quartetto cerca di essere ben riconoscibile, ma onora il giusto tributo alle proprie muse ispiratrici, che si trovano a cavallo del grunge rockeggiante dei Soundgarden fino ad arrivare ad alcuni momenti in tipico stile Tool per poi cavalcare sull’onda dei migliori Muse d’annata. Eppure tutto ciò è ben amalgamato ed inserito nel contesto di “Prologue”, il quale alterna atmosfere più nostalgiche e tristi a stacchi più classicamente rock, se non addirittura metal. Il vero valore aggiunto della band è senz’altro la voce di Luca Cantini, vero e proprio strumento musicale che viene utilizzato con sapienza e versatilità dal cantante per impreziosire i sei brani contenuti in “Prologue”. Insomma, un Ep ben fatto e molto coinvolgente, che si rivela essere adatto alle orecchie di tutti i fan delle sonorità descritte. Il suono è avvolgente, ricco di particolari non facilmente individuabili ad un ascolto superficiale, e questo rende “Prologue” un lavoro che dura nel tempo e che fa piacere ascoltare con concentrazione. Ovvio, questo non permette ai fruitori di musica “usa e getta” di poterne apprezzare l’essenza, ma a chi vorrà addentrarsi nei meandri della proposta dei Watzlawick sarà concesso di godere di un’ottima mezz’ora abbondante di buona musica. E scusate se è poco…

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