Torna alla carica la shock-rock band più famosa dello scorso ventennio, gli WASP. O meglio, è più giusto dire che torna alla carica il grande Blackie Lawless, voce, chitarra e da sempre anima di questo gruppo. All’indomani del valido “Unholy Terror”, accolto con favore da critica e pubblico, dobbiamo infatti registrare l’ennesimo cambio di line-up: Frankie Banali, vecchia conoscenza dei nostri e drummer veterano della scena metal, è tornato a sostituire Stet Howland dietro le pelli, mentre per la seconda (e, mi sa, questa volta definitiva) volta è uscito il carismatico chitarrista Chris Holmes per lasciare il posto al bravo Darrel Roberts. “Dying For The World” è un album per certi versi pesante (in senso buono!) e sofferto, influenzato com’è dalla tragedia dell’11 settembre che ha segnato il mondo intero. Fra queste canzoni si respira un’atmosfera plumbea ma al contempo energica e vitale, ed è bello constatare che lo stile inconfondibile di Blackie e soci è sempre e comunque presente, come stanno a testimoniare titoli di assoluto valore come “My Wicked Heart” (in pratica la seconda parte di “Let It Roar”, per quanto le somiglia!), “Hell For Eternity” o la massiccia “Shadow Man”. I suoni sono cupi e poderosi, la produzione come sempre di prim’ordine e la voce di Blackie si erge con rinnovata vitalità sopra un notevole “wall of sound”. Unico difetto, se così lo vogliamo considerare, di questo disco, è la somiglianza a volte imbarazzante di certi brani con altri già prodotti in passato dalla band (ascoltate ad esempio la già citata “My Wicked Heart”, oppure ditemi se il ritornello di “Revengeance” non vi ricorda immediatamente “Helldorado”); questo però significa anche che il marchio WASP è sempre più che mai vivo e la coerenza dimostrata dalla band farà sicuramente felici i fans di vecchia data. Anche perché, è doveroso dirlo, su “Dying For The World” non ci sono solamente episodi scopiazzati dal vecchio repertorio, ma anche un paio di esperimenti ben riusciti come le percussioni tribali presenti su “Trail Of Tears”, la breve ma suggestiva “Black Bone Torso” o la versione acustica, bellissima, di “Hallowed Ground” (presente anche in versione elettrica).

In poche parole, “Dying For The World” è di per se un album valido e potente, che conferma ancora una volta la posizione di Blackie Lawless come artista di grande talento e serietà, e degli WASP come importante punto di riferimento per la scena metal mondiale. Se già conoscete ed apprezzate questa band, andate tranquillamente ad acquistare “Dying For The World” e non ve ne pentirete!

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