Finisci di recensire i No Quarter Given, inglesi, su Rising rec. e resti più che con l’amaro in bocca.
Poi ti toccano questi Trigger the Bloodshed, anche loro inglesi e sempre su Rising. Il timore è che si tratti della stessa robaccia, ma non fai in tempo ad inserire il Cd nel lettore che ti ritrovi steso per terra, a gambe per aria, completamente devastato dalla carica distruttiva di questi giovani deathsters britannici.
Blast-beat devastanti, urla disumane, riffs velocissimi e tecnici, stacchi spiazzanti ed una buona dose di schizofrenia. I pezzi sono tutti legati uno all’altro in un’unica corsa al massacro dei vostri malcapitati timpani che vi pregeranno di farla finita e cambiare genere, magari un bel Cd di folk-ambient tibetano.
Ma il massacro deve andare avanti, e la batteria continua a distruggervi i neuroni. La marcia in più della band infatti sembra essere proprio il drummer, una vera macchina da guerra, con uno dei polsi più veloci del metal mondiale. Se consideriamo che è ancora un adolescente, le speranze per il futuro sono molte.
Le influenze da cui la band muove sono molteplici. Si parte dal grind dei Nasum, cui tributano velocità e growl, per giungere ai Dyng Fetus e gli Anal Blast, senza dimenticare i padri del death-brutal Morbid Angel e Suffocation.
Una potenza senza pari, impreziosita da notevoli break capaci di spezzare la tensione per poi rigettarci nella mischia.
La lezione dei padri del genere sembra essere stata appresa a dovere ed opportunamente rivisitata con una buona dose di personalità. La convinzione è che trattandosi del debut di una band ancora giovane il futuro vedrà questi inglesi cavalcare i fasti di un modo di intendere il death e l’estremo, che da qualche tempo latitava di promesse per l’avvenire. Sempre che la band non si perda, fossilizzandosi in soluzioni e schemi in cui molte band del genere cadono spesso, non sapendo più dove andare a parare dopo il terzo album. Intanto però sgombriamoci la mente da queste preoccupazioni e godiamoci questo ottimo debut, che tra l’altro sarà seguito da un nuovo album entro poche settimane dal momento in cui scrivo.