Alzi la mano chi non ha mai ascoltato qualche disco che contiene al suo interno poco metal e tanto altro… Credo nessuno, visto il successo che un genere come il crossover ha avuto nella seconda metà degli anni 90, grazie alla scena new metal, tanto amata/odiata dalle opposte fazioni di new metallers da una parte e defenders dall’altra. Se il sottoscritto non è mai stato un estimatore di sonorità di questo tipo, non posso non lodare comunque il fatto di mescolare e unire fra di loro generi che apparentemente vivono agli antipodi, che spesso porta a dei risultati soddisfacenti. Cito il caso clamoroso di una band come i Biohazard, cha spiccano per la qualità di alcuni dei loro dischi che mescolano sapientemente hardcore/metal con partiture più tendenti al rap, specialmente nel cantato. Ed è proprio questo secondo me il risultato che avrebbero voluto ottenere i nostrani The Vendetta con questo nuovo album, “When Worlds Collide”. Premetto che è la prima volta che mi trovo ad avere a che fare con questa formazione, quello che sono riuscito a capire è che la loro proposta ha sempre galleggiato fra un hardcore sporcato del metal più oltranzista o del rock’n’roll tirato a mille. Che fare quindi per rendere diversa la propria musica? Semplice, come dice il titolo far cozzare due mondi diversi, ed ecco che arriva la collaborazione con Danny Diablo, un rapper americano che contribuisce a far tremendamente cadere in basso le quotazioni della band. Le collaborazioni in questo disco non si contano, una cricca che attinge a piene mani da una e dall’altra sponda, quella hardcore e quella rap, unendo due mondi in modo, questa volta, poco ortodosso. Ascoltando (a fatica) le tracce di questo full-length, l’impressione che si ha è quella di poca chiarezza su quello che si vuole andare a proporre, il clima di festa e divertimento che si percepisce è l’unico filo conduttore di una semplice raccolta di materiale di vario genere, che viene mescolato alla bell’ e meglio senza capo nè coda. E’ proprio questo il problema principale di questa release, cioè il fatto di trovarsi ad assistere ad una mancanza di personalità adatta a risultare vincenti seguendo la strada della fusione di diverse sonorità, andando a riempire un calderone di mille sfaccettature differenti che non ottengono il risultato sperato. Non aiuta di certo il già menzionato fatto di aver chiamato così tanti ospiti, così l’integrità dell’album viene solamente messa ancor più a dura prova. Quello che posso dire di aver ascoltato, è una versione un pò più spinta dei Transplants, ovvero la band che in passato era stata messa in piedi da Travis Barker (Blink 182) e Tim Armstrong (mente dei Rancid), che aveva già provato, quella volta però con risultati lievemente migliori, a fondere il rock con il rap.
In questo “When Worlds Collide” non c’è veramente nulla di sensato, credetemi, l’unico brano più significativo è quello con Roger Miret degli Agnostic Front alla voce, che sembra proprio essere stato studiato a puntino per ben sposarsi con il caratteristico timbro del corpulento frontman newyorkese.
Lasciate assolutamente perdere dunque, mi dispiace solo di aver dovuto conoscere questi The Vendetta con un album di così scarso appeal, spero in futuro di poterli riascoltare con qualcosa di più personale, che non esca troppo fuori dagli stilemi che dovrebbero caratterizzare la loro musica. Lo sconsiglio anche a chi risultasse più avvezzo a questo tipo di “metal”, anche nel vostro caso qui non troverete nulla di buono che faccia al caso vostro. Bocciati quindi, o meglio, rimandati alla prossima puntata.

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