Power Metal abbiamo scritto nella voce “genere”, ma in realtà avremmo potuto inserire anche glam metal, o hard rock. La verità è che questa nuova scoperta della Rising Records è tutto questo insieme: in mix ben congeniato tra gli Avantasia di Tobias Sammet, cui i cori e gli scream molto spesso fanno aperto riferimento, Judas Priest, Twisted Sister, Hardcore Superstar e Motley Crue, in un insieme ben amalgamato di ottima musica, diretta ed orecchiabile, e tecnica sopraffina, per uno di quei purtroppo rari album che nella loro semplicità risultano piacevoli all’ascolto ed entrano in testa per non uscirne più.
Quà e là si ritrovano addirittura inserti brevi ma ben studiati di growl, per un ottimo sound generale che porta a fare attenzione alle mosse del combo in questo debutto.
La melodia è assolutamente improntata verso il metal anni ’80, con una velocità tale da rendere il tutto più piacevole e scorrevole, non creando dunque la pericolosa sensazione di “già sentito”.
“Lost in Time” è l’opener vera e propria dell’album e forse ne è anche la canzone migliore e più rappresentativa, più glam che power,più Hardocore Superstar che Priest o Edguy, con una voce assolutamente volubile ed in grado di giocare su sonorità assolutamente differenti, che variano dallo scream altissimo e caldo (alla Sammet appunto) al pulito, al growl, per un brano che parte speed, frena, si riduce a un assolo pesante cui la batteria la fa da padrone, per tornare, con gradualità alla velocità lasciata poco prima. Ottimo inizio.
L’abum non prosegue su binari differenti, anzi, la variabilità del sound non è di questo album, ma poco male poichè, proprio come per i Superstar, l’essere diretti rende piacevoli tutti i singoli brani.
Più power invece ” Hell And High Water”, in cui i cori ottantiani e il growl rendono vario il brano, che apre la strada ad un mix Maiden-Twisted Sister quale la successiva, ottima “Glitter And Bombs”, con ritornello che entra in testa e non ne esce più.
L’inizio della successiva, “Crush Kill Destroy”, la più spiccatamente anni ’80, è un suono cupo preso pari pari dal film “la Guerra dei Mondi”, quando cioè da lontano si sentivano arrivare le macchine aliene che polverizzavano gli umani (geniale quel film!). Otto e passa minuti di canzone più tranquilla e riflessiva rispetto alle precedenti pur nel suo essere glam rock. A seguire altre song fino a raggiungere il numero di 10 brani validi, solidi, che potrebbero far felici tutti gli amanti della buona musica sotto le assi di un palco, che pare essere la dimensione ideale del combo.
In conclusione, un’ora scarsa di piacevolissimo ascolto, da ripetere più volte, e una sensazione di soddisfazione generale al termine. A volte la musica riesce ancora a essere ottima e piacevole pur nella sua estrema semplicità: una bella voce, un basso, due chitarre e una batteria, formazione classica, e un po’ di buone idee. Un gran debutto.

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