Signore e signori, ecco a voi la creatura di Gizz Butt. Diciamolo chiaramente, non è che con i Prodigy abbia mai avuto l’opportunità di mettersi granchè in mostra (se non per qualche nota di chitarra sparsa qua e la nei vari dischi)…. e forse proprio per questo nascono i “The More I See”.
La casa discografica li pubblicizza come “Nu Thrash Metal band” ….ebbene sì, purtroppo hanno proprio ragione. Non me ne vogliate, non ce l’ho assolutamente con quelle due fatidiche lettere poste lì tanto per mascherare ritornelli, riff e quant’altro di mieloso sia presente in questo “The Wolves Are Hungry” ma semplicemente, dopo svariati ascolti, ci si rende conto che della “new sensation” creata cercando di sfruttare il nome di Gizz (che poi, chi sarà mai?) non resta che una manciata di brani non inutili, ma già ascoltati e riascoltati.
Di brani validi ce ne sono e inevitabilmente sono quelli in cui i nostri spingono sull’acceleratore mostrandosi capaci di creare un sound compatto e “pesante”, ma anche ricco di melodie e ritornelli catchy. L’iniziale “Violate” è un buon esempio capace di rappresentare tutto ciò che ritroveremo durante l’ascolto del disco: chitarre pesanti, melodie facili, cantato nervoso e a tratti pulito (alcune linee vocali spesso ricordano lo pseudo punk dei Blink182). E così brani come “Violate”, “Near Extinction”, “Friend Turned Enemy” e “Last Hope” che fanno davvero la loro bella figura vengono però penalizzati da quel senso di “falso” che permea dal tutto.
Un disco nel complesso mediocre, adatto sicuramente a sedicenni incazzati col mondo intero. Un gruppo che può nascondere sorprese per il futuro.