La band rappresenta un pezzo di storia heavy metal e il loro leader Mat Sinner ha tra le altre cose fondato un gruppo molto stimato come i Primal Fear.
Sin dai primi anni 80, i nostri hanno dato alle stampe album di viscerale e ortodosso hard’n’heavy teutonico, toccando anche acmi compositivi notevoli come con l’ottimo ‘Comin’ Out Fighting’ del ’86. Col tempo i nostri hanno raccolto attorno al proprio operato un bacino di estimatori sempre più nutrito, oggi in trepidante attesa per l’ultimo ‘Crash & Burn’.

CD, questo, che non tradisce minimamente le attese e si allinea senza reticenze a quanto fatto in passato (e a quanto farà in futuro) la compagine teutonica. Riffing di matrice ottantiana, voce sporca e aggressiva, sezione ritmica pulsante e vari annessi e connessi per un lavoro fedele alla tradizione classica dalla prima all’ultima nota. Gli episodi, in tal senso, giocano le proprie carte migliori su tempi cadenzati o comunque non velocissimi (come in ‘Revolution’ che esplode in un refrain micidiale) riuscendo lo stesso a sfruttare soluzioni più dinamiche (‘Fist To Face’) o estremamente melodiche (‘Until It Hurts’). I meccanismi sono rodati e tutto scorre piuttosto fluidamente, la classe dei musicisti coinvolti (tutti con esperienze di spessore alle spalle) è tale da garantire un prodotto superiore in qualsiasi momento e il più delle volte è proprio questo quello che accade in ‘Crash And Burn’. Il songwriting dunque è ispirato e dopo quattordici lavori ufficiali si può tranquillamente parlare di “effetto sicurezza” in casa Sinner, ormai vera e propria istituzione della scena teutonica. Come spesso accade da queste parti, dunque, si va a colpo sicuro…

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