Vorrei premettere una cosa prima di iniziare a parlare di “Sea Son”: le seguenti righe vorrebbero essere soltanto un chiarimento per quelle band che, dopo averci inviato i propri prodotti musicali, se li sono visti o sentiti respingere dalla redazione in quanto ritenuti poco inerenti all’ambito del quale noi stessi (h-m.it) facciamo parte. A tal proposito c’è da dire che i Secret Oyster non hanno obbiettivamente nulla a che vedere con il metal, l’hard rock o con il canonico rock come viene oggigiorno inteso…ma non c’è da prendersela, può succedere che ogni tanto vengano passati lavori (molto) meno “estremi”.

Venendo alla recensione…
Questa band danese di vecchia data (si parla degli anni ’70) ha vissuto una breve e non immediatamente apprezzata carriera, in quanto si parla di appena quattro LP tra il ’73 ed il ‘77 (tra l’altro solo ultimamente rimasterizzati su compact disc)…
La musica con la quale si presentavano i Secret Oyster era un Jazz-Fusion Psichedelico finemente composto ed arrangiato, dalle molteplici sfumature a tratti un po’ ricordanti i mitici Mahavishnu Orchestra per essere chiari.

Ad essere sincero sono veramente contento che questo disco mi sia stato affidato, in quanto da amante dell’contesto Jazz quale sono, devo ammettere che “Sea Son” è stato perfino in grado (e spero che lo sarà anche per chi non si è mai cimentato nell’ascolto di tale nobile genere) di affascinarmi ed incantarmi in un paio di episodi: “Mind Movie” e “Painforest” (highlights del disco) lasciano in effetti un piacevole senso di dipendenza dovuto dalle calde melodie sprigionate dagli splendidamente gestiti organi e sintetizzatori.

Perfetta la qualità del suono (ricordo che questa è la primissima ristampa su cd dopo 32 anni di LP per questo album) ed ottima è la qualità della musica stessa, peccato per la scarsa attenzione suscitata sui/dai media e altrettanto peccato per la noncuranza delle etichette discografiche più e meno odierne per essersi lasciate scappare tale dischetto per tutto questo tempo! (…onore alla Laser’s Edge!)
Quindi che dire, se tra voi blacksters, defenders, deathsters e chi più ne ha più ne metta c’è qualcuno che si sente di voler provare qualcosa di diverso dall’ambito estremo, questa è davvero un’eccellente alternativa.

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