Uli Kusch, dopo la dipartita dai vari Gamma Ray, Helloween, Masterplan e la pubblicazione di un disco piuttosto interessante con i Beautiful Sin, fonda ex novo l’ennesima compagine power con l’apporto del talentuoso Bjorn Jansson (Tears Of Anger, ex Beyond Twilight) alla voce.
Il nome della band, Ride The Sky, ed il genere proposto, un power moderno sulla scia dei Masterplan più duri, non rappresentano certamente un modo personale per presentarsi al pubblico, ed in effetti l’intero lavoro risente pesantemente di questo aspetto. “New Protection”, dunque, è l’ennesimo album formalmente perfetto che il movimento power ha imparato a produrre in questi ultimi anni, caratterizzato da una prestazione corale (e del sempre bravo Kusch) assolutamente ineccepibile e da una pochezza di idee praticamente imbarazzante. Qualcosina presa in prestito dagli Helloween e gran parte del materiale dai Masterplan ed ecco che questo “New Protection” va ad inserirsi in un settore musicale già saturo ed inflazionato. Ogni passaggio di questo lavoro suona oltremodo derivativo e poco convincente, sebbene alcuni episodi risultino alla fine estremamente buoni (“A Smile From Heaven’s Eye” su tutti).
Se si è alla ricerca di qualcosa di personale, dunque, questo nuovo progetto di Kusch deve essere scartato a priori, visto il contesto in cui si muove ed il modo con il quale è stato confezionato. La caratura dei musicisti non può essere messa in discussione, gli intenti forse si…