Pillola blu o pillola rossa? Vivere nell’ignoranza o vedere le cose come sono realmente? Se avete capito l’ambito della citazione, sapete anche qual è stata la scelta di Neo, alias Thomas Anderson. Conoscere la realtà dei fatti, analizzarla e poter agire per cambiarla dopo averla compresa e fatta propria è un obiettivo che l’umanità si è sempre posto. Quanti non si sono mai fatti la domanda: ma io posso fare la differenza? Pillola blu o pillola rossa?

I modenesi Red Pill, naturalmente, hanno scelto la seconda ipotesi, cioè quella di poter dire la propria nei confronti di un mondo e di una società ampiamente discutibili. Questo avviene grazie ad un thrashcore potente e sufficientemente d’impatto che, però, non dimentica mai l’aspetto melodico della faccenda. Il tutto è ben concepito ed amalgamato, ma fanno bella mostra di sé anche ritornelli in puro stile metalcore che, francamente, sembrano un po’ fuori luogo all’interno dell’economia del gruppo.

Manco a dirlo, la produzione di un album del genere è pressoché perfetta con suoni scintillanti e rigorosamente cristallini, ma quello che conta sono le idee e, in questo senso, gli autori di Sinners’ Club devono ancora mettere a fuoco le proprie. Non v’è nulla di sbagliato o brutto all’interno del disco, ma la quadratura del cerchio è ancora lontana nonostante spunti d’interesse ve ne siano a volontà. Uno su tutti, in questo senso, è Love Song che, seppur titolata in tal maniera, è tutt’altro che una canzone d’amore. Trattasi infatti di una thrash song che sfocia in un ritornello ultramelodico con i controfiocchi, highlight del disco senza la minima ombra di dubbio.

In conclusione, il vero difetto dei Red Pill è quello di privilegiare soluzioni “facili” fatte di tanto impatto e melodia, ma senza ragionarci troppo cercando di renderle veramente personali con un marchio di fabbrica nitido e chiaro. Ora il bivio che si presenta alla band è quello che punta, da una parte verso la prosecuzione della strada intrapresa, dall’altra verso lidi meno convenzionali e più variegati. Da tale scelta dipende il futuro di una band che ha le carte in regola (leggasi: tecnica ed attitudine) per fare la differenza, ma dall’altra necessita di comprendere da che parte stare.

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