Tornano i Pagan’s Mind, ormai al quinto album (considerando che il primo è edito in due versioni).
Con questo “Heavenly Ecstasy”, i nostri proseguono il loro cammino a base di melodia, progressioni e ottima tecnica, introducendo qualche apertura ad un certo rock americano, specie nelle melodie dei cori.
Il disco si apre con un’ottima coppia di pezzi: l’orientaleggiante Eyes Of Fire che mette subito in mostra la bella voce di Nils K. Rue che, specie nel coro, si alza melodica e catchy, in alternanza al groove elettrico creato dai musicisti nelle strofe, e Intermission (brano scelto per il video promozionale), che si mantiene sulle medesime coordinate, puntando tutto su una melodia di facile presa ma assolutamente non banale. Coro da canticchiare fin da subito e solo accattivante. Con la successiva Into The Aftermath si torna su lidi più progressivi, grazie ad una ritmica più groovy e pesante. Anche la voce di Rue si fa più “cattiva” nelle strofe per poi esplodere alta e limpida nei cori.
Il tema musicale del disco è quindi l’alternanza tra umori heavy, sottolineati anche da un cantato (a volte) filtrato e più sporco, ritmiche articolate e martellanti (Follow Your WayThe Master’s Voice), e le melodie dettate dalla voce e da alcune soluzioni strumentali (la hard rock oriented Live Your Life Like A Dream, o la ‘ryche-iana Walk Away In Silence).
Il summa di “Heavenly Ecstasy” può essere rappresentato dalla lunga Revelation To The End, che racchiude in sé le diverse sfaccettature del combo norvegese.
Una prestazione pulita e convincente da parte di tutti i musicisti chiude il cerchio e rende davvero piacevole l’ascolto di questo “Heavenly Ecstasy” che, pur non raggiungendo lo status di capolavoro, si rivela comunque un disco di alto livello.
Pagan’s Mind: melodia, tecnica, potenza e ottimi interpreti…what else?!

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