Contro ogni previsione, “Vîrstele Pamîntului” dei Negura Bunget mi è veramente piaciuto! Dopo l’abbandono della band da parte di Spurcatu e Hupogrammos non mi aspettavo che il batterista Negru sarebbe riuscito a produrre un disco interessante, tuttavia sono stato piacevolmente stupito.
I Negura Bunget infatti, sebbene con una nuova formazione praticamente del tutto rinnovata, hanno realizzato un album che si colloca perfettamente nel percorso di crescita della band, sia a livello stilistico sia a livello qualitativo. Ci troviamo quindi di fronte ad un black folk (molto folk) dai toni sciamanico/tribali in cui le melodie e le strutture dei brani sono più facilmente apprezzabili rispetto al passato. “Vîrstele Pamîntului” è infatti un lavoro più fruibile rispetto al precedente “Om”, pur continuando a presentare una elevata qualità (non si pensi infatti che i nuovi brani siano facili o banali, ad ogni ascolto ci si accorge di qualcosa di nuovo e il tutto è estremamente raffinato ed intenso).
I transilvani sono quindi riusciti, nonostante i problemi di formazione, a realizzare un lavoro personale ed estremamente interessante, dotato di profondità e probabilmente capace di farsi ricordare. Ora se anche i Dordeduh (il gruppo formato da Spurcatu e Hupogrammos) produrranno un lavoro altrettanto buono chissà che una volta tanto dalla dissoluzione di un’ottima band non ne siano nate due altrettanto valide!