I Morning nascono nel 2000 per volere della cantante Saskia van Heugten e del batterista Mauro Pi. Dopo aver completato la formazione, la band inizia a comporre alcune canzoni e nel corso degli anni incide tre demo grazie ai quali riesce a prendere parte ad alcuni festival e a suonare a fianco d’importanti nomi della scena metal europea. Nel 2004 finalmente sono notati dalla Black Lotus Record che dà loro la possibilità di registrare “Hour of Joy”, album che permette quindi alla band olandese di debuttare ufficialmente all’interno della scena metal.
La proposta musicale dei Morning affonda le proprie radici nell’heavy metal classico con forti tinte di progressive rock e di pop atmosferico. Fin qui nulla di male, anche se la parola originalità probabilmente non esiste all’interno del dizionario dei Morning. Tutti i brani proposti dagli olandesi mi ricordano, nel bene o nel male, le composizioni di band più famose, quali Lacuna Coil, The Gathering ed Epica. Cercando di sorvolare anche quest’aspetto, mi appresto ad ascoltare “Hour of joy” ma, man mano che si prosegue con l’ascolto dei brani, diventa sempre più difficile arrivare alla fine del cd complice anche una registrazione davvero brutta e priva di mordente, con suoni di chitarra pressoché orribili. I riff portanti di molte canzoni ricordano le scelte musicali intraprese dai “colleghi” Nightwish mentre il cantato di Saskia s’ispira in maniera palese a quello di Cristina Scabbia e Anneke van Giersbergen. Tuttavia questa giovane cantante si trova molto spesso in difficoltà nel suo ruolo di singer, a volte stonatissima, altre volte non riesce a dare ai brani quella giusta dose d’aggressività che meriterebbero per poter decollare. Tutte le canzoni presenti sono piuttosto monotone e piatte, e non basta la presenza di massicci tappeti di tastiera uniti a tempi prog e a continui cambi di tempo per poter risollevare un disco che sin dai primissimi secondi dell’opener “Hour of joy” si dimostra piuttosto soporifero. Man mano che si prosegue nell’ascolto la voglia di togliere il dischetto da lettore è sempre più forte e si arriva davvero a stento alla sua fine.
“Hour of joy” è un disco assolutamente inutile. Tuttavia se siete amanti di quel particolare sound che caratterizza le band citate durante questa recensione allora potete pure dare un ascolto a questo cd, magari potrebbe piacervi. Personalmente, non ho apprezzato la proposta musicale dei Morning quindi mi sento in dovere di sconsigliare a tutti l’acquisto di questo disco.