La storia del nostro Mike Tramp e’ piuttosto strana, musicalmente muove i suoi primi passi degni di nota in quel di New York dove arriva dalla natia Danimarca, l’incontro con Vito Bratta porta i due a formare i celebri White Lion. Con questo gruppo Tramp diventa si conosciuto ma anche “schiavo” di un genere ben definito, quello che rese famosi (e copiati) i White Lion durante la loro carriera, partiti da una base fatta di hard rock tipicamente USA e con copiose dosi di Van Halen (in particolare nello stile chitarristico del notevole Vito Bratta) seguirono una evoluzione verso lidi piu’ melodici ed aoreggianti man mano che procedevano con i vari dischi. Poi la storia del leone bianco giunse, per vari motivi, alla sua conclusione, i due si separarono e Tramp intraprese la sua carriera solista, dapprima con i Freak Of Nature di cui e’ bene ricordare il bell’esordio omonimo, in seguito il buon Mike inizio’ a firmare i dischi con il suo nome e con questo cambiamento arriviamo ai giorni piu’ recenti.
Con il buon “Capricorn” Mike Tramp intraprese un cammino differente sia dal punto di vista dell’immagine (abbandonati definitivamente quei lievi contenuti glam rock che lo avevano contraddistinto nei primi anni “musicali”) che, soprattutto, su quello musicale. Lo stile vocale varia notevolmente, il cantato un po’ “forzato” degli esordi lascia il posto ad un Tramp piu’ ragionato e melodico, la sua maturazione vocale pare finalmente arrivata, infatti a sostenere questa sensazione arrivano i successivi (ed ottimi) “Recovering the wasted years” e “More to life than this”. Tramp e’ oggi un artista molto poliedrico ed interessante, la sua proposta musicale e’ finalmente matura e scevra delle influenze di un passato luminoso si ma anche molto ingombrante e scomodo.
Il nouvo Tramp ha prodotto molte canzoni, la maggior parte finite sui suddetti dischi, altre lasciate indietro e, oggi, finalmente recuperate in questa sorta di raccolta, un disco questo “Songs I left behind” che si presenta da se con il suo titolo assolutamente esplicativo, le canzoni che Tramp ha lasciato indietro, che non ha pubblicato, ora sono qui, pronte ad essere ascoltate e valutate. In effetti in molte di queste sedici canzoni ci sono valori che rendono difficile credere che siano state scartate in favore di altre, il livello medio e’ molto alto e Tramp dimostra ancora una volta di essere in grado di destreggiarsi egregiamente sia in ambito puramente hard rock che su quello piu’ melodico ed adatto al suo modo di cantare.
In questo disco sono presenti inediti piu’ due versioni alternative di brani presenti gia’ sui precedenti lavori, in effetti e’ piuttosto scorretto definire questo disco “raccolta”, e’ a tutti gli effetti un nuovo disco essendo i brani inediti anche se appartenenti a sessioni di registrazione passati.

Ai fan del biondo cantante danese e’ inutile consigliarne l’acquisto, cosa che invece caldeggio a tutti gli altri appassionati del genere in quanto lavoro decisamente superiore alla media, i brani sono ottimi e numerosi, il disco e’ prodotto molto bene e i musicisti presenti sono di prim’ordine (bastano nomi come Steve Lukather e John Wesley?). Un bel regalo di Natale soprattutto da fare a se stessi.

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