“Matore” è la creatura musicale di Brita Adler e “Crocodile Tears” è il suo album di esordio, portato in italia dalla MKM Promotion. Il disco in questione è un particolare pop con pesanti influenze provenienti dal trip hop e dalla lounge, inoltre completa il tutto qualche spruzzata di folk e di dark: il risultato è una musica notturna che vorrebbe essere molto sensuale, ma che non sempre riesce nel suo intento. L’elemento che dovrebbe portare più del resto questa forte sensualità è senza dubbio la voce di Brita, molto particolare ed a mio avviso fin troppo impostata (la ragazza penso creda molto nel suo cantato e fa un po’ troppi “birignao”, se capite quello che intendo), voce a cui viene data molta importanza, ed è un peccato perchè l’accompagnamento musicale non è affatto male, ma soffre del risalto che viene dato al cantato. Le canzoni tra l’altro non sono male, ma tendono a stancare, ed infatti ascoltare il disco tutto in una volta non è semplice, mentre invece preso a piccole dosi “Crocodile Tears” risulta piacevole. Non starò ora a parlare dei singoli pezzi, ma voglio segnalare almeno “All dies I know”, il brano che più mi ha colpito grazie al suo andamento cullante ed al tempo stesso inquieto.
In conclusione Brita ha prodotto un lavoro abbondantemente sufficiente e tutto sommato interessante (seppur non privo di sbavature), ma per il futuro deve sistemare le imperfezioni (e forse domare un po’ un ego che appare ingombrante, magari con meno istrionismi vocali il tutto sarebbe stato più digeribile) e possibilmente dare al prossimo disco una copertina decente (non potevo non citare questa cosa, visto che la cover di “Crocodile Tears” è veramente orrenda)…