Finalmente il tanto atteso nuovo MCD dei Manowar è uscito. “The sons of Odin” è la nuova fatica, se così si può chiamare, di DeMaio e soci che, per l’occasione, ci regalano un prodotto ben confezionato e realizzato in duplice veste: una più tranquilla versione con artwork blu contenente cinque tracce audio ( “King of kings” preceduta da relativo intro in versione live registrate al concerto tenutosi a Geiselwind nel 2005 più tre nuove canzoni) e una versione limitata, molto più succulenta ed interessante, denominata “immortal version” che, in un lussuoso digipack, raccoglie, oltre alle cinque tracce audio prima citate, un DVD con filmanti esclusivi sulla convention dei fan dei Manowar che si svolse a Geiselwind nel luglio del 2005.

Il DVD si mostra quindi, nei suoi contenuti, parecchio interessante regalandoci un documentario piuttosto lungo riguardante la convention di Geiselwind, con filmati che ritraggono oltre agli attuali e storici elementi dei Manowar, quindi oltre ad Eric, Karl, Scott e Joey anche Ross The Boss, Rhino e David Shankle, anche tutti quelli che hanno collaborato in questi anni con la band americana a partire del grande Ken Kelly che, tra le altre cose, è autore, nella “immortal version”, di uno splendido artwork a forma di poster. Oltre a questo abbiamo anche la registrazione audio/video delle prove di “Heart Of Steel” che i Manowar effettuarono in Cecoslovacchia con l’orchestra e alcuni estratti dell’ormai mitico concerto tenutosi all’Heartshaker Festival, estratti che fanno pregustare un prossimo DVD coi botti.

Per quanto riguarda la parte musicale di questo nuovo prodotto targato Manowar ci accorgiamo fin da subito quanto i nostri abbiano accentuato ancora di più la loro componente sinfonica ed epica (merito forse dei nostri Rhapsody?) mentre l’ossatura dei brani rimane praticamente invariata dal classico repertorio manowariano così come le liriche cantate da Eric. Il disco si apre con “The ascension”, pomposo e maestoso intro in versione live, che fa da preludio all’ormai conosciuta “King of kings” registrata, come il brano precedente, in quel di Geiselwind. I successivi brani sono invece tre inediti e questo lascia ben sperare: il primo pezzo è una versione orchestrale di “Odin” e si presenta come una canzone ricca di melodia con ottimi innesti di corni, percussioni ed organo; “Gods of War” è un brano cadenzato e parecchio sinfonico che ricalca in pieno lo stile dei Manowar. Anche in questo caso l’orchestra ha un ruolo centrale nello sviluppo del brano sul quale regna, maestosa, l’interpretazione di un Eric Adams dannatamente ispirato e seguito a ruota da un ottimo solo di Karl Logan; conclude questo squisito e nuovo episodio la titletrack, “The sons of Odin”, altro pezzo parecchio incalzante che vede ancora una volta l’orchestra e i cori svolgere un ruolo predominante assieme al resto della band che si svela in forma splendida, sia dal punti di vista del sonwriting che dell’interpretazione, facendoci venire l’acquolina in bocca per quello che potrebbe essere il prossimo album dei Manowar.

Con questo MCD i Manowar ci regalano un album in cui vediamo accentuata tantissimo la componente sinfonica della loro musica. Se questo è il nuovo corso che i nostri prenderanno nel loro prossimo album allora ne vedremo, anzi sentiremo, delle belle!

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