A breve distanza dal lancio sul mercato italiano di “Tides”, disco di debutto uscito nel 2006, i Leverage se ne escono con un nuovo e ufficiale album in studio intitolato “Blind Fire” che conferma quanto di buono i finlandesi aveva già svolto con la precedente release.

Le coordinate musicali cui la band fa riferimento sono sempre le stesse che fecero la fortuna di “Tides” con un heavy metal melodico, compatto e granitico fatto di ritmiche pimpanti e solos di chitarra/tastiera ruffiani al punto giusto e un’ottima prova vocale di Pekka Heino, cantante dalla timbrica molto vicina a quella di Jorn Lande, che riesce a conferire ai brani quella giusta carica che serve per mantenere viva l’attenzione di chi sta ascoltando. A confermare quanto appena detto arriva subito “King of the night”, da subito il miglior pezzo di tutto questo “Blind Fire”, si sviluppa partendo da un semplice intro di tastiera per poi evolversi in una strofa caratterizzata da un ottimo tiro e impreziosita da un sempre bravo Pekka Heino al microfono. Ottimo ancora il terzetto di brani come “Stormchild”, “Hellborn” e “Don’t touch the sun” quest’ultima ballad da brivido che va a piazzarsi come uno dei brani più ispirati dell’intero album.

Un graditissimo ritorno dunque che farà la felicità di molte persone alla ricerca di un metal raffinato e dalle tinte particolari ma sempre elegante e dannatamente intrigante. “Blind fire” è un disco da avere e che sicuramente saprà conquistarvi grazie proprio all’immediata facilità con cui ogni brano fa presa durante il suo incedere e grazie anche all’ottima prova di tutti i Leverage che non cercano di inventare nulla bensì di suonare solo quello che gli riesce più facile.

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