“Rebel Action” dei Le Mans è un disco dal titolo fuorviante, è infatti un lavoro che fa pensare a tutt’altro che a qualcosa di ribelle, essendo invece piuttosto innocuo. Le undici tracce che contiene sono un rockettino un po’ darkeggiante e molto popeggiante con delle venature elettroniche che ricorda quanto fatto dai The Cardigans, a dimostrazione di ciò sentite l’attacco di “Bigger”, che poi viene ripreso diverse volte durante il pezzo, e vedrete se non vi ricorderà “My Favourite Game” della band succitata (e in ogni caso questo è solo uno dei tanti momenti che richiamano la band di Nina Persson). I brani di “Rebel Action” sono comunque tutti orecchiabili e piacevoli da ascoltare (in particolare quelli dove l’elettronica è messa maggiormente in evidenza, come “Things To Bend”, colpiscono un po’ di più, ma il livello medio è piuttosto omogeneo), tuttavia è evidente quanto il profilo di questo lavoro sia basso.

Forse i Le Mans con “Rebel Action” volevano fare il colpaccio e diventare famosi (in questo senso si spiegano anche alcuni richiami ai Depeche Mode, come quelli presenti in “Rolling The Stones”), tuttavia non credo che con un album di questo tipo possano riuscirci solo con le loro forze, pur essendo la loro musica gradevole è infatti troppo anonima per sfondare (e poi c’è già chi fa più o meno le stesse cose da prima e meglio). Il discorso cambierebbe se ci fosse qualcuno disposto a spingerli, perchè con una forte pubblicità questi pezzi passati ripetutamente per radio farebbero probabilmente un certo effetto… In ogni caso la sufficienza è meritata.

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