A non molto tempo di distanza dal precedente “An Eternal Memory” mi è giunto il nuovo lavoro dei Lahmia. Mi ha fatto piacere constatare come la band abbia lavorato proprio nella direzione che avevo consigliato, accorciando i brani e svecchiando un po’ il sound (ora decisamente meno legato a sonorità “vecchio stile”). I cinque brani contenuti in questo demo sono una miscela di death melodico e di gothic e mi sembrano molto più curati rispetto a quelli contenuti nel precedente lavoro (la maggior cura si può notare anche nell’artwork e nella maniera in cui è presentato “fisicamente” il demo). In particolare ho apprezzato alcuni stacchi che appaiono qua e là (l’inizio di “The Last Dance”, per esempio) che mi hanno ricordato “Pentecost III” degli Anathema, quando la band sperimentava ancora in campo doom sotto la direzione di Darren White. Insomma, i miglioramenti sono stati davvero notevoli, tuttavia ho notato anche qualche piccolo difetto. I brani mi sono sembrati un po’ troppo simili tra di loro ed ai primi ascolti ho faticato un po’ a distinguerli (questa volta non ho una traccia in particolare da segnalare, mi sono sembrate tutte piuttosto omogenee come livello qualitativo, anche se forse “Nightfall” si fa notare un po’ di più, probabile motivo per cui è stata messa in apertura), inoltre, sebbene si siano già fatti dei passi avanti, i Lahmia non hanno ancora una vera e propria personalità subito riconoscibile. La valutazione di “Forget Every Sunrise” non può quindi che essere più alta rispetto ad “An Eternal Memory” e, se i Lahmia continueranno a maturare di questo passo, potrebbero diventare veramente interessanti.
Lahmia – Forget Every Sunrise
