e facciamoci questa chiacchierata con gli Highlord, và!

Il vostro ultimo lavoro, Death of the Artists, è fuori da un pò ormai, ed è nato dopo cambiamenti abbastanza considerevoli nella vostra falange: com’è stata accolta questa nuova veste sonora presso i vostri fans? Come siete organizzati e quali differenze sussistono rispetto agli Highlord “dell’epoca passata”?
Sted: sono 2 anni abbondanti ormai, devo dire che in realtà è stato accolto molto bene. Tanta gente ha apprezzato la maggiore “digeribilità” dei pezzi, trovandoli più diretti ed orecchiabili. Le maggiori differenze consistono nel fatto che adesso mi trovo a lavorare per gran parte del tempo da solo e questo da un lato è bello, ma dall’altro mi porta spesso a vivere momenti frustranti e di depressione totale…. a meno che non sia tutto dovuto alla vecchiaia…
Andy: direi che la “formula sonora Highlord”, dopo sei dischi, è ben consolidata… a mio avviso siamo riusciti a rimanere molto riconoscibili nel nostro sound, pur avendo decisamente alleggerito le strutture generali delle songs.

Siete usciti per Scarlet Records, che così ad occhio, è uno dei nomi più in vista a livello di case discografiche Italiane. Come vi siete trovati?
Sted: si beh.. è una buona label ad occhio come dici tu… ma se devo essere sincero non ho notato grandi differenze rispetto alle precedenti, ma forse sono troppo stupido e non me ne accorgo, sono pur sempre un metallaro no?
Andy: mettiamola così, senza voler entrare in polemica: se esistono sempre più band che si autoproducono… un motivo ci sarà!

Recentemente, in occasione di un vostro live a Rozzano, ho scritto un articolo riguardo alla situazione generale Italiana rispetto alla musica e al modo di percepirla / viverla. Quello era il punto di vista dello spettatore: vorrei conoscere il punto di vista di chi sta sopra il palco, come la vedete voi, come la vivete, e soprattutto, secondo voi, cosa si potrebbe fare per eventualmente determinare una svolta in ‘sto letamaio.
Sted: bisognerebbe prendere una bella pala ed iniziare a spalar via la merda, solo che è troppa in Italia ed io non ho più la voglia e la forza per farlo ed anzi udite, udite: non me ne fotte un cazzo! Per me suonare ormai deve essere un piacere, se il tutto diventa veleno.. allora passo, grazie. Sono diventato intollerante al 100% non sopporto più le presunte rock-star della domenica, non sopporto i furbetti ed i dementi che gestiscono la scena metal (non so quale delle due fazioni sia più numerosa, ma è una bella lotta!) non sopporto chi ti promette un sacco di stronzate e poi non ne mantiene mezza e dà sempre la colpa ad altri ed infine non sopporto i locali che quando gli chiedi di suonare ti rispondono: “quanta gente porti?” manco il locale lo avessero aperto il giorno prima e quindi non avessero clientela propria… total fail!!!!
Lele: troppo spesso le date sono organizzate male, band messe insieme per attirare gente (che poi puntualmente non viene), e poca attenzione ai bisogni dei musicisti delle band. Troppe volte vengono proposti eventi che sembrano interessanti, e alla fine si rivelano disastrosi.

Vi trovate bene con Eagle? E in generale, cosa pensate del fenomeno delle agenzie di booking? Lo chiedo perchè nemmeno troppo tempo fa, le band facevano tutto da sole: chiamare i locali, prendere accordi per date, infilarsi nei festival… . Come mai ora ci si affida sempre più spesso a queste nuove figure del settore musicale?
Sted: per buttare via soldi ed in alcuni casi fingere di aver non pagato per aver ottenuto cose che una volta ti guadagnavi con la bravura ed il sudore.
Lele: come in tutti i settori, ci sono persone che servono da “filtro”. Molti locali e festival (se non tutti) se non sei di una qualche agenzia non rispondono alle richieste, nemmeno una mail. Diventa quasi necessario aggregarsi a qualcuno che gestisca i tuoi interessi…bisogna vedere sulla lunga distanza se ci saranno risultati.

 Ma ora cambiamo discorso neh. Cosa bolle nel pentolone dei Piedmunteiss Highlord, bagna caoda a parte? Ci sono novità per quel che riguarda il 2012 appena iniziato? Live, iniziative, nuovo album in arrivo?
 Sted: non ci sono grandi novità. Stiamo lavorando con molta fatica al disco nuovo e spero prima o poi lo si possa registrare e magari pubblicare. La parte più divertente è comunque la creazione quindi del dopo non mi preoccupo molto. Vedo il tutto come un hobby quindi non mi aspetto molto.
Andy: beh, è dura essere propositivi in questo periodo: le etichette praticamente si fanno pagare per concederti il lusso di pubblicare un disco, i locali ti trattano quasi sempre come dei pezzenti, nei festival non si entra a meno di non poter attingere ad un grosso grasso conto in banca… in tutta questa bella realtà continueremo a proporre la nostra musica finché sarà un piacere farlo. Comunque il 2012 vedrà l’uscita del settimo cd degli Highlord, con interessanti novità nella composizione dei pezzi… due elementi nuovi nella line-up non sono mica uno scherzo!

Soffermiamoci quindi sul nuovo album in arrivo. Death of the Artists non aveva un concept. Era uno spaccato di vita quotidiana del musicista: situazioni, sentimenti, percezione della realtà… . Quello nuovo?
Sted: quello nuovo, ammesso che mai venga alla luce, sarà lo stesso. Non trovo nulla di più interessante di cui parlare della nostra vita, delle nostre esperienze, dei nostri sentimenti etc… so che ad alcuni piacciono i draghi gli elfi ed i vampiri omosessuali, ma a me non molto… quindi se qualcuno si aspetta un ritorno alle tematiche “epic/fantasy” di quando si avevano 19 anni rimarrà deluso…. sorry!
Andy: ehi, a me i vampiri omosessuali piacciono parecchio! Comunque possiamo dire che, più che trattarsi di un concept, alcuni testi, avranno un sottile filo conduttore, a partire dall’idea del titolo (non è ancora definitivo, se no lo anticiperei volentieri!). Io lo definisco un fil rouge che, da diverse angolazioni, toccherà il tema del tornare e ritornare sui propri passi per finire sempre per commettere gli stessi errori. Alla faccia dell’happy metal, haha!

Avete già qualche contatto per stampa e distribuzione oppure ancora tutto work in progress?
Sted: non ho idea… a me basta che esca e la gente lo possa ascoltare legalmente e non. Tanto io ci perdo soldi in ogni caso, si tratta solo di scegliere il male minore. Qualche piccolo contatto lo abbiamo già, ma per adesso è presto per fare dichiarazioni.
Lele: oggi l’essere una band con sei dischi alle spalle non conta molto, soprattutto in Italia. Dopo la registrazione andremo a proporre il disco, qualcosa salterà fuori.

Siete on the road da diverso tempo ormai, e siete sempre riusciti a rinnovarvi, sia a livello di line-up che di proposta musicale: cos’è che ha determinato questo cambiamento di sound, intendo, la spowerizzazione in favore di lidi più hard-rock? Continuerete su questa strada oppure avete in serbo per noi altre novità?
Sted: non saprei, noi abbiamo sempre suonato quello che ci pareva senza pensarci troppo… so che la gente non lo crede, ma è così. Io in questo preciso istante sto ascoltando Danko Jones… fai tu! Non è propriamente power no? Il prossimo album sarà diretto come quello precedente questo è sicuro! I pezzi composti fino ad ora sono un bel mix di melodia e aggressività. C’è del rock in ogni brano, anche quando impazza la doppia cassa. Accattatevi il disco quando uscirà… scaricatelo, fatevelo prestare e vedrete ;-)

…chissà poi cosa vi inventerete stavolta per la bonustrack eheheh!
Sted: qualche roba nerd ovviamente!!!!
Lele: qualche suggerimento??? Ci sono talmente tanti cartoni animati e videogames…:)

Siamo giunti al termine. Heavy-metal.it vi saluta e vi ringrazia per il tempo dedicatoci!
A prestissimo!
Sted: grazie a voi! Speriamo di risentirci presto con qualche novità!
Andy: oh yeah, stay metal, rock on, e tutta quella sguana!!

 

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