I King’s X sono un mio vecchio pallino. Questo gruppo attivo fin dal 1980 si e’ sempre distinto per il suo modo inusuale di interpretare il metal, un trio tecnicamente molto valido, capace di sfornare, a cavallo tra il 1988 e il 1990, tre dischi eccellenti come “Out of the silent planet”, “Gretchen goes to Nebraska” e “Faith hope love”, lavori fuori dal comune sia dal punto di vista squisitamente artistico che come approccio al genere proposto. I tre hanno continuato a produrre dischi sempre molto interessanti anche se dal valore alterno per arrivare a questo doppio live. Il disco in questione e’ diviso in due parti distinte, il primo CD composto di brani live elettrici, il secondo da un insieme di composizioni rivisitate quasi tutte in chiave acustica. Entrambi di ottimo valore.
Il primo CD e’ uno spaccato convincente delle capacita’ live della band, brani come “Complain” (tratto da “Dogman”) mantiene, anzi amplifica, il suo impatto coinvolgente giovando non poco della dimensione “live”, stesso discorso per la spettacolare “Over my head”, le venature talvolta quasi blues, trovano la loro consacrazione sul palco. Ogni brano e’ una tirata di orecchi del gruppo a tutti quelli che hanno sempre poco considerato i King’s X, la loro capacita’ di creare musica originale e coinvolgente e, al tempo stesso, mantenere un’attenzione particolare per i testi, meriterebbe sicuramente maggior attenzione e rispetto. Il primo disco si chiude con “Johnny” tratta dall’ultimo “Black like sunday” datato 2003, una chiusura all’insegna del perfetto manifesto del suono tipico dei King’s X, un hard metal dissonante e carico di virtuosismi mai fini a loro stessi, eccellente l’assolo di Tabor.
Il secondo disco e’, ovviamente per sua natura, piu’ disteso data la sua natura acustica, “The difference” ha il compito di aprire le danze, e i King’s X dimostrano tutta la loro bravura anche in questo ambito, il brano e’ tratto dal bellissimo disco “Gretchen goes to Nebraska” e lo rappresenta appieno, cosi come “Goldilox” e’ un buon modo per avvicinarsi ad “Out of the silent planet”. Insomma e’ chiaro che in ogni live c’e’ quanto il gruppo considera il meglio della propria produzione, quindi e’ inutile continuare a soffermarci sui singoli brani, basti sapere che sono tutti di alto livello e di eccellente fattura.

Come potrei concludere questa recensione se non con una esortazione a (ri)scoprire questo grande gruppo? Con questo “Live all over the place” c’e’ la possibilita’ di farlo scoprendo gran parte delle perle di questo gruppo che ha tante, tantissime cose da dire, il primo CD e’ un live decisamente sopra la media, il secondo un compendio acustico ugualmente emozionante e ben riuscito.
Personalmente ritengo i King’s X un grande gruppo e questo live una uscita di primissimo piano, il consiglio e’ sempre lo stesso, se non conoscete nulla di loro cercate di ascoltare prima qualcosa (magari sull’ottimo sito ufficiale o sui molti altri presenti in rete), se invece siete fan come me potete tranquillamente prenderlo per godervelo come si deve.

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