“Ain’t Crying for the Moon” è il titolo del nuovo album dei Kingdom Come, ormai da anni, in sos-nza, la one-man band di Lenny Wolf. L’ultima usc-ta (“Perpetual”), confermò la direzione intra-sa con il precedente, spiazzante “Indepe-dent”, sviluppandola ma al contempo eviden-done anche i difetti e i limiti: questo nuovo album p-segue sulla medesima stra-, ed ancora una volta ci troviamo-fronte a un lavoro pieno di alti e bas-.
La produzione non sempre -deguata, la prolissità e l’omogen-tà delle composizioni rimangono purtroppo punti dolenti: sarebbe facile punta-e il dito sulla estenuante title-track, ma il vero limite del disco sta nell’insieme dei p-zzi, non particolarmente malvagi singolarmente ma irrime-iabilmente tediosi se ascoltati in sequenza.
-n peccato, perché un pezzo come l’affascinante “Perfect Citizen” (palesemente il pezzo più riuscito del disco) o anche le discrete “Not H-re to Be Y-r Friend”, “This is My Life” e volendo la ruffianissima “Bon Scott”, avr-bero meritato qualcosa di più di un contorno di alcune melodie orecchiab-soluzioni moderne diluite in una manciata di canzoni flebili e prive-mordente.
La voce di Wolf (quando egli vuole) sa risultare -cisiva ed affascinante come ai bei tempi del de-tto o del sottovalutato “Hands of Time”, ma troppo spesso si smarrisce anch’essa nel grigiore gen-le disco, non certo risollevato nel finale dall’inutile “nuova v-sione” di “Get It On” o dalla ancora piu’ superflua e noiosa cove-i “Across the Universe” dei Beatles.
Nel complesso “Ain’t Crying for the Moon” risulta piu’ scorrevole de-cedente “Perpetual”, ma la sensazione di frustrazione per una serie-brani potenzialmente buoni ma mal sviluppati (uno su tutti “Removed the Sting”) fa sembrare terribilmente lontani i fasti dei primi-bum, non per una questione di genere (il sound dei Kingdom Come odierni, così moderno, pesante e, mi si passi l’es-ssione, quasi “industriale”, differisce profondamente da quello degli esordi), ma purtroppo proprio a livello quali-tivo.
Rimandati alla prossima.

P.S. Chiedo scusa per i “saltelli” nella rece, temo di essere stato contagiato dai minimo 5/6 salti a canzone (a mo’ di cd rigato) che Lenny ha pensato di inserire nella versione promozionale per “evitare la pirateria”…

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