Nascono nel 1996 i toscani Holyland che, dopo tre demo e i consueti cambi di formazione, giungono alla formazione odierna con il loro primo lavoro in studio ufficiale intitolato L.I.F.E., album incentrato sul tema della vita per esaltarne tutti i suoi aspetti.
Il debutto è stato affidato alle sapienti mani del noto produttore Frank Andiver, pertanto garanzia di qualità della registrazione negli Zenith Studios.
Il combo ci presenta dieci tracce di un power piuttosto grintoso, a tratti thrash a tratti più classico non perdendo però mai di vista l’aspetto melodico.
Sicuramente l’intensa attività live ha portato i quattro a maneggiare i propri strumenti con maestria ed abilità, ma se come esecuzione si viene promossi a pieni voti, qualche leggera sbavatura la si ritrova in sede compositiva. Aspetto comunque quest’ultimo da mettere in secondo piano rispetto l’efficacia e il valore potenziale dei brani unita all’inesperienza in studio.
Complessivamente L.I.F.E. si mantiene su buoni livelli e la presa di brani come Give Me The Voice e Voices Of Persecutions, per citarne due, fanno ben sperare per una rapida crescita di questo buon gruppo che riesce a catturare l’attenzione nell’ascolto per seguire ogni passaggio e scuotere energicamente la propria testolina a tempo di riff corposi sorretti dalla graffiante voce di Miccinesi.

Ripeto, qualche pecca compositiva che non mina assolutamente il valore dell’album per un gruppo emergente che ci potrà dare soddisfazioni, particolarmente in sede live.

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