A volte sono le cose inaspettate a suscitare le migliori impressioni, mea culpa non conoscevo questi Grand Illusion, al loro terzo disco con questo “Ordinary just won’t do”, ascoltando questo lavoro pero’ sono rimasto letteralmente folgorato, non ascoltavo un disco cosi fresco, ispirato e ben suonato da moltissimo tempo. Intendiamoci, sono molti i lavori degni di nota in ambito hard melodico, pomp rock o AOR, ma questo disco e’ veramente un fulmine a ciel sereno. Innanzitutto gode di un songwriting eccellente, tutti i brani sono arrangiati in modo impeccabile, dando un certo risalto all’impianto chitarristico, le melodie vocali sono pero’ la vera arma vincente, incredibilmente accattivanti, armonie azzeccatissime che rimangono impresse nella mente gia’ al primo ascolto.

Il brano d’apertura “Devil’s advocate” e’ un “hit single” di quelli meritevoli di essere ascoltati a ripetizione, tanto e’ bella e coinvolgente questa canzone da essere perfettamente in grado di dirci qual’e’ il genere e l’attitudine dei Grand Illusion, in questo brano c’e’ tutto, l’energia “elettrica” del gruppo e la sua innata propensione alla melodia. Sono in imbarazzo nello scegliere altri brani da segnalare fra quelli presenti, tutti meriterebbero una citazione per le loro peculiarita’ e per il fatto che sono tutte egualmente meritevoli. C’e’ da dire che la particolare impostazione del gruppo favorisce un’alternanza di sonorita’ che giovano molto al prodotto finale, i Grand Illusion si affidano, infatti, a due cantanti che si dividono le parti soliste, due voci diverse ma estremamente compatibili; in questo disco esordisce anche il giovane chitarrista Trampe, una di quelle stelle destinate a brillare nel firmamento musicale dei prossimi anni, un gusto ed una tecnica veramente invidiabili, degne dei migliori del genere (così su due piedi mi vengono in mente Brad Gillis e Neal Schon e il paragone, vi assicuro, non e’ esagerato).
Vero protagonista pero’ e’ il principale autore delle musiche, ovvero il “tuttofare” Anders Rydholm, in questo disco denota una invidiabile capacita’ a saper individuare cio’ che e’ piu’ positivo inserire in ogni singolo brano per renderlo, all’interno dello stile predefinito del gruppo, capace di essere una entita’ a se stante, indipendente dal resto. Insomma ogni singolo brano funziona perfettamente a se stante e contribuisce a rendere il disco intero di qualita’ superiore alla somma dei singoli valori, cosa a tutt’oggi molto rara.
C’e’ da aggiungere che il buon Rydholm e’ stato coadiuvato in alcuni momenti, nella stesura dei testi, da “collaboratori” di prim’ordine come Chris Ousey degli Heartland, Steve Newman dei Newman e Steve Overland degli FM, tutti artisti (di primi piano) della Escape Music, anche questo contribuisce alla grande varieta’ e alla qualita’ costante di tutti brani.
Nei Grand Illusion c’e’ un’alchimia, in questo momento, che difficilmente si puo’ trovare in molti altri gruppi, risultare bilanciati in ogni sezione da quella ritmica che annovera Rydholm al basso e l’eccellente Sundell alla batteria, all’impianto chitarristico ad opera del nuovo Trampe coadiuvato dal sempre presente Rydholm e dalla coppia fantastica formata da Peter Sundell e Per Svensson ai microfoni. I Grand Illusion incorporano lo spirito melodico dei migliori Styx, l’anima melodica dei grandi Magnum mista a tanta classe e capacita’ musicali fuori dal comune.

Per dirla in poche parole questo “Ordinary just wom’t do” e’ un nuovo classico, lo dico senza troppi giri di parole, un disco cosi e’ destinato ad essere un punto di riferimento per il futuro, sono felice di poterne parlare io per la nostra webzine, così come sono convinto del valore assoluto di questo gruppo veramente fantastico. Un acquisto obbligato per tutti gli appassionati del genere, ma piu’ in generale per chi non vuole perdersi della musica di primissima qualita’, per ascoltare degli artisti di grande livello capaci di produrre un disco degno di essere annoverato fra i migliori del suo genere. Ascoltatelo e mi darete sicuramente ragione.

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