Giungono al secondo album in studio i Force of Evil, band che, circa un anno fa, faceva capolino all’interno della scena metal mondiale con un interessante debutto. “Black empire” è la naturale evoluzione di quel disco targato 2004 e vede il combo danese nettamente migliorato sotto tutti i punti di vista, sia compositivo sia strumentale. La musica proposta dai Force of Evil affonda le proprie radici nell’heavy metal classico degli anni ottanta e non potrebbe essere altrimenti vista la presenza all’interno della band di quattro ex Mercyful Fate e King Diamond. Le influenze di queste due grandissime band si sentono sin dalla prima nota dell’opener “Black empire” con continui cambi di tempo e riffoni di chitarra assolutamente incredibili ed avvincenti.
Ad impreziosire l’opera creata dai due chitarristi della band, Denner e Shermann, ci pensa Martin Steene che con il suo particolare modo di cantare rende unico questo cd. Autore di una prova vocale stupefacente, il biondo frontman è dotato di un’ottima tecnica vocale e riesce senza troppi problemi a passare da acuti in pieno stile King Diamond ad un cantato più aggressivo ed heavy fino a sfiorare in alcune parti dei brani le growls black metal; chiaramente pazzo e fuorviante, le linee melodiche create dal giovane singer sono completamente imprevedibili: a tratti claustrofobico, a volte dolce e melodico, di solito aggressivo e graffiante è lui il vero protagonista del disco. Ma veniamo ora ai pezzi. La prima parte di questo “Black Empire” è costituita da brani splendidi in cui i cinque musicisti danno il meglio di sé, mentre da metà disco in avanti si assiste ad un progressivo calo della struttura melodica delle canzoni che fino a quel momento era a livelli decisamente alti. Il trio “Back to hell”, “Cabrini Green” e “Death comes crawling” sembra essere stato vomitato direttamente dall’inferno, poiché non c’è un solo momento di ragionevolezza al loro interno, non un solo attimo di tranquillità.
Riffs dannatamente pesanti che ricordano i Mercyful Fate si fanno largo attraverso le fiamme del regno di Satanasso per arrivare a catturare la nostra anima e imprigionarla in una prigione di heavy metal duro, compatto e massiccio che scatena un headbanging sfrenato tra le mura casalinghe. L’assalto sonoro dei Force of Evil non finisce qui, ma continua con la successiva “The sinister show”, dove Steene è protagonista assoluto del pezzo con un cantato quasi maniacale che ben riflette la struttura delle linee melodiche e dei riff di chitarra. Tutto il disco è permeato da un’atmosfera malvagia e pazzoide, basta sentire l’intro di “Days of Damien” per farsi accapponare la pelle oppure per perdersi all’interno di “Disceples of the king” e di “Dead in Texas” per non fare più ritorno alla luce. Alla fine dell’ascolto rimango sensibilmente impressionato dalla maggior parte dei pezzi presenti su questo nuovo “Black empire”.
Il disco risulta piuttosto affascinante, anche se il ritmo delle canzoni così come le linee vocali ricordano un po’ troppo da vicino il malvagio King Diamond. Mi sento in ogni caso di consigliare questo platter a tutti gli amanti dell’heavy metal classico che non hanno pretese di ascoltare pezzi originali ma solo un’incessante colata di riff martellanti. “Black empire” è un disco con i botti, assolutamente imprevedibile e inarrestabile durante il suo ascolto. Davvero un gradito ritorno.