“The Malediction Fields” dei Fen è un disco piuttosto interessante, ma che mi è parso ancora un po’ acerbo. Il flyer allegato al promo per descrivere la musica della band parla di black metal accostato al post rock, tuttavia dissento su questa definizione. I Fen propongono infatti diverse aperture ambient e dei momenti dilatati (come in “Colossal Voids”, che ricorda gli Alcest), tuttavia sono sempre molto distanti dall’operato di gente come Mogwai e Sigur Ros. Personalmente parlerei quindi piuttosto di un black con delle forti componenti folk dall’ispirazione “naturalistica”, che vede negli Agalloch la massima ispirazione. E’ proprio la band dell’Oregon ad essermi venuta subito in mente quando ho sentito “The Malediction Fields”, credo infatti che chi ama i loro lunghi pezzi depressivi e grandiosi che alternano furia e melodia apprezzerà parecchio anche questi sette brani.
Insomma, “The Malediction Fields” è davvero un buon lavoro, che risulta purtroppo ancora non del tutto maturo (soprattutto il cantato pulito a volte “incespica” un po’, inoltre ogni tanto si assiste a qualche piccola caduta del livello medio) e che presenta diversi margini di miglioramento, ma che voglio premiare con un forse un po’ esagerato 4/5 per la buona impressione che i Fen mi hanno fatto.