Un’altra band di power metal sinfonico sulla scia di Stratovarius e Sonata Arctica cerca di ritagliarsi un piccolo spazio all’interno dell’affollatissimo music business del metal. Peccato che “Primal Exhale” album di debutto dei finlandesi Excalion non abbia assolutamente le qualità per essere considerato un disco da ricordare né tanto meno da comprare.
Questa giovanissima band fondata dal tastierista Jarmo Myllyvirt nel 2000, dimostra di aver assimilato pienamente la lezione impartita da Tolkki e soci, non aggiungendo tuttavia nulla a quelli che sono gli standard del genere. In particolar modo gli arrangiamenti neoclassici di tastiera ricordano moltissimo quelli dei primissimi Sonata, mentre la sezione ritmica e i riff di chitarra rimandano in più di un’occasione agli Stratovarius. Davvero buona è la prova del cantante Jarmo Paakkonen che si dimostra discretamente dotato, capace di raggiungere notevoli acuti quando necessario e abile nel creare linee vocali maggiormente grintose durante le parti più tirate delle songs. Unica pecca di questo giovanissimo singer è rappresentata dal suo voler imitare troppo da vicino Timo Kotipelto e Tony Kakko. Ad ogni modo musicalmente parlando ci troviamo di fronte a cinque musicisti tecnicamente preparati: Vesa Nupponen alla chitarra si rivela un autentico mostro nel creare riff articolati e soli intricati ed interessanti mentre Myllyvirta è autore di continue armonizzazioni e soli che conferiscono al gruppo un alone sinfonico davvero notevole. Da segnalare la presenza di brani come l’opener “Temptation wasteland” e le tiratissime “Reality bends” e “A moment in the spootlight”, brano che si rivela fin dal primo ascolto come il migliore di tutto l’album grazie anche ad un ritornello davvero tritasassi che si piazza subito in testa. Molto bella è anche la ballad “Heart and home” che dopo un malinconico solo iniziale si svela un lento piuttosto interessante senza scadere, nonostante la sua struttura molto semplice, nel banale.
In definitiva gli Excalion non sono nulla d’interessante. Certo, se non v’importa di ascoltare per l’ennesima volta riff e arrangiamenti sinfonici già sentiti troppe volte da gruppi ben più famosi allora comprate pure “Primal exhale”. Il mio consiglio è tuttavia di orientarsi verso altri lidi in attesa che questa giovane band raggiunga una certa maturità artistica che gli permetta di creare dei pezzi originali.

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