Ensiferum vuol dire “portatore di spada” e in effetti sin dalla copertina il gruppo finlandese ci proietta verso atmosfere epiche, nordiche, storiche, fantastiche.
L’aggettivo che accomuna quelli sopracitati è: lontano.
Ecco che non calza male il titolo “From Afar” ossia “da lontano”. Un linguista attento noterà anche che “afar” è molto più arcaico, poetico e romanzesco di “far away”.
L’introduzione By the Dividing Stream sembra fatta apposta per acclimatare l’ascoltatore del 2009, milanese ipertecnologico che parte sulla tangenziale col suo cd nel lettore dell’auto… Un brano interamente strumentale, lento e piuttosto prolungato per essere una mera intro. Troppo bello per essere noioso, e prima che ci si possa stufare ecco che la title track apporta la carica che cerchiamo. Un metal definito folk, viking, ma che secondo me è anche tanto power ed epic: ritmi galoppanti e doppia cassa a non finire.
Riferimento è sempre il Nord, di cui sono figli. Nella epicissima Twilight Tavern uno stupendo coro femminile intona il messaggio: “Life is so short, oh son of the North….”
E anche la perla del disco, Heathen Throne, straordinario viaggio musicale di undici minuti, propone il suggestivo refrain “Under the Northern star…” con sonorità molto solenni.
Per stare invece più coi piedi per terra c’è una Stone Cold Metal in stile folk, un puro e semplice inno al metallo che scalderà senz’altro gli animi in sede live. Un pezzo da colonna sonora che ricorda molto le praterie e gli Indiani del Nord-America a briglia sciolta verso orizzonti sconfinati… Certo, un gruppo finlandese che evoca le praterie degli Stati Uniti forse non ha colto nel segno, ma l’effetto cinematografico e l’atmosfera suscitata molto probabilmente sono legati al vissuto e al background dell’ascoltatore. E nel mio non c’è nulla di scandinavo…
Commovente infine l’intro breve, Tumman Virran Taa, che crea l’ambientazione giusta per la colossale Longest Journey, non a caso definita anche Heathen Throne Part II perché riprende l’epopea sonora di prima con altri tredici minuti. Questi due pezzi da soli giustificherebbero l’acquisto del disco, a mio parere.
Album del resto tutto molto piacevole. Forse non sufficientemente deciso nel cammino da intraprendere, un tantino ruffiano e cinematografico, ma allo stesso tempo riuscitissimo.

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