Gli El-Thule sono tre ragazzi italiani (la loro città è Bergamo, per essere precisi) autori di un disco che volge l’occhio al passato modernizzando un pochino però il tutto. La musica proposta è un rock che richiama quello dei ’70 addizionandolo però con del punk e filtrandolo, come si poteva immaginare, attraverso il filtro della scena rock scandinava. Le canzoni di questo “No guts, no glory” sono perciò una specie di misto di The Hellacopters, Gluecifer, Fu Manchu, Kyuss, Zeke e Queens of the Stone Age con un retrogusto retrò.
Insomma, la definizione “stoner rock” non mi sembra perfettamente appropriata alla musica di questi ragazzi, anche se lo stoner rock è sicuramente una componente non da poco in questo punk’n’roll che puzza di garage adibito a sala prove. Per riassumere quanto detto il succo è: attitudine rock, effetti vintage, assalti elettrici, richiami settantiani, un po’ di psichedelia, voce sguaiata e sound “sporco”. Anche la produzione insegue la “sporcizia” e, sebbene probabilmente questa sia una cosa voluta, sinceramente non ho apprezzato troppo come è venuta. E’ vero, il rock di questo tipo in questa maniera può venire potenziato, tuttavia in questo caso il tutto mi sa un po’ troppo di “impastato”.
Detto questo in “No guts, no glory” canzoni gradevoli da ascoltare ce ne sono: l’opener “Swing on this” per esempio è una sfuriata carina e lo stesso si può dire per “Fire & skull breath”, “Supasonic” è un pezzo molto rock’n’rolleggiante che si fa apprezzare e si potrebbe citare anche qualche altra traccia (tipo “Chromatic Mountain”, tra l’altro i pezzi che ho preferito sono tutti nella prima metà del disco), tuttavia il disco è un po’ troppo “tutto uguale” (e quando nella seconda metà varia un pochino con qualche canzone più lunga e psichedelica il risultato sono i brani che mi sono piaciuti di meno del cd, non sono rimasto colpito neanche da quella “The Growl” della quale ho letto molte lodi!)… tanto “tutto uguale” che ad un ascolto neanche troppo distratto si fa fatica a distinguere le canzoni (a parte i brani che dicevo staccarsi un po’ dal resto del cd)… ad aggravare questa cosa contribuisce poi la durata del disco, con il risultato che un ascoltatore rischia di annoiarsi un po’, soprattutto considerando il fatto che la proposta musicale degli El-Thule non è propriamente originale… va però detto che se piace il genere probabilmente questo disco verrà abbastanza apprezzato, inoltre i ragazzi sembrano sinceri nella loro passione per questo rock sporco.
Come la mettiamo allora con il voto? Aspetti positivi ce ne sono, tuttavia ci sono anche difetti (tra l’altro l’artwork, con il suo misto di psichedelia e genitali femminili più o meno titillati, lo trovo così irritante che quando lo vedo mi viene il nervoso!) che mi portano ad assegnare al disco un 6.5.

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