Damian e’ il progetto di un ragazzo di Roma appassionato di metal e di elettronica. La sua musica e’ un elettro goth molto popeggiante che in parte mi richiama alla mente gli italiani Nude (autori di un bell’album di questo tipo uscito qualche tempo fa). Il cd che ho sottomano (contenente otto pezzi) non e’ un vero e proprio demo, ma una release completamente fatta in casa (e sulla quale Damian sta ancora lavorando, come si nota anche dal particolare titolo scelto, che suona molto autoironico) realizzata con lo scopo di fissare un po’ le idee e di mettere in giro qualcosa. Beh, il risultato e’ gia’ cosi’ davvero notevole… Innanzitutto sono stato colpito dalla produzione (il suono e’ decisamente buono per essere ottenuto in casa con mezzi limitati), pero’ anche le composizioni mi hanno preso parecchio… “Storia non scritta” e’ certamente l’highlight del demo, un brano coinvolgente e dalle riuscite atmosfere elettroniche, in questi giorni lo sto ascoltando davvero spesso (e non per dovere di recensore). Anche “Moonlight side” e’ un bel pezzo, con il suo misto di elettronica “acquosa” e arpeggi rilassati che si alternano a momenti piu’ cadenzati. Meno valida “Rain”, brano piu’ ballabile che sembra aver bisogno di ancora un po’ di lavoro, pur lasciandosi ascoltare bene gia’ cosi’. Queste tre tracce sono tutte cantate (da una voce femminile che fa solo da interprete, visto che Damian oltre a suonare tutto scrive i pezzi ed anche i testi), sul demo sono pero’ presenti anche diversi strumentali parecchio apprezzabili (il migliore e’ “Terza Luna”, coinvolgente e vario, ma anche “Faded people” non e’ male, tra l’altro mi ricorda un po’ “Helpless” del cd solista di Geoff Tate… meno riuscito e’ invece “Dreams”). Passiamo ora alle critiche… Prima nota negativa: l’unico pezzo che proprio non mi piace e’ “Effimera”, un brano lungo e noiosetto che mi fa pensare alla tipica canzone “alla italiana” (tra l’altro c’e’ anche poca elettronica), il mio consiglio e’ di non proseguire su questa strada (anche “Ombre” infatti, altra composizione che segue un po’ queste coordinate, e’ inferiore rispetto al resto del demo). Il lato piu’ debole del tutto e’ comunque la voce. L’interprete femminile non mi convince molto e la trovo poco adatta al tipo di musica (e’ vero che con il crescere degli ascolti questa sensazione si attenua, tuttavia permane sempre un certo senso di fastidio) mentre la voce maschile filtrata che fa capolino ogni tanto (buon mezzo per arricchire le canzoni) ha qualche ingenuita’ di troppo dal punto di vista dell’interpretazione (certi versi recitati mi fanno pensare a quando da bambini la maestra ci faceva imparare a memoria le poesie), inoltre a volte stona. Queste sono comunque pecche che si possono sistemare senza troppi problemi, magari anche grazie da una produzione piu’ professionale. Globalmente comunque ci troviamo di fronte ad un prodotto davvero buono (potrebbe piacere a parecchie persone, sempre che non ci si scandalizzi per la forte componente popeggiante) e sono curioso di sentire cosa uscira’ dal lavoro di perfezionamento di questi pezzi. Damian e’ un buon progetto e sarebbe adatto anche per passaggi radio (e tutti sappiamo quanto ci sia bisogno oggi di gruppi “radio-oriented” ma sinceri da passare al posto della tanta musica commerciale che viene trasmessa…), chissa’ che non se ne senta parlare in futuro (intanto io aspetto la prossima release).