Gli svedesi Cult Of Luna sono ormai una vera e propria istituzione del panorama estremo mondiale. Il loro connubio di musica cerebrale, complessa, apocalittica e visionaria partorisce un nuovo mostro di devianza sonica, questo “Somewhere Along The Highway” che si piazza senza troppi problemi tra le cose più ispirate e geniali mai composte dalla band.
Pur senza raggiungere, come nel recente passato, vette artistiche di spropositata eccellenza, i Cult Of Luna danno vita ad un nuovo caleidoscopio di emozioni spiazzanti, nato dalle ceneri del moderno post core e da qui innalzatosi a vero e proprio punto di riferimento per tutte le giovani leve di categoria. “Finland”, “Dark City, Dead Man”, “Thirtyfour” e tutti gli altri episodi di questo platter contribuiscono a plasmare, ognuno secondo il proprio stile, uno scenario plumbeo e devastante, fatto di digressioni mentali conturbanti e di continue rappresaglie musicali. Il ritratto che ne esce fuori è talmente complesso che l’intento della band, a questo punto, può dirsi pienamente raggiunto.

Difficile descrivere a parole cosa “Somewhere Along The Highway” voglia rappresentare all’interno della scena estrema, chi già conosce ed apprezza i Cult Of Luna avrà già fagocitato ogni singolo passaggio di questo lavoro. Per tutti gli altri, l’ascolto snervante e reiterato è l’unica tecnica di approccio possibile.

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