Non avevo mai sentito i Barcode, eppure sembra che siano in giro da un po’ (e che abbiano una certa importanza) e che dopo un certo numero di dischi siano ora approdati alla Nuclear Blast. La loro musica non è di certo quella a cui di solito si è abituati quando si parla di roba Nuclear Blast, ed infatti stando a quanto ho letto in giro pare che i fan della band temessero, in corrispondenza del cambio di etichetta, un cambiamento di direzione che alla fine sembra non ci sia stato. Io, non conoscendo i lavori precedenti, non posso fare altro che riportare quanto letto (sembra che la coerenza ci sia stata insomma, ma non garantisco di persona), in ogni caso questo “Showdown” è un disco di hardcore veloce e tirato, parecchio violento e tamarro (mi sa molto di “voler essere arrabbiato a tutti i costi” e contiene delle cose come un’intro basata su proclami che terminano con un “you know who we are and so do we, and the rest fuck you too” o una “Padre Siffredi” con delle “donne gaudenti” che appaiono durante la canzone… cose che trovo alquanto pacchiane e un po’ tristi, per intenderci, al contrario dell’atmosfera tamarra ma divertente di altri pezzi del disco, atmosfera che trovo migliore).
Le canzoni sono praticamente tutte schegge da 2 minuti e qualcosa (la traccia più lunga è la conclusiva “I’m a rebel”, che infatti è una cover degli Accept e non un pezzo del gruppo… cover godibile comunque, e parecchio divertente), si lasciano ascoltare bene e, pur non essendo destinate a lasciare il segno, sul breve tempo probabilmente si faranno apprezzare abbastanza dagli amanti del genere (tra l’altro aiuta in questo la breve durata del disco, che permette al lavoro di scorrere via in maniera molto “liscia”).

Insomma, se non vi dispiace l’hardcore tirato ed un po’ contaminato e non vi preoccupa il fatto che quasi di sicuro sul lungo periodo questo disco lo ascolterete sempre di meno, un pensierino a questo “Showdown” potete farlo, io (nonostante sia consapevole che fra poco lo riporrò sullo scaffale a prendere polvere e nonostante sia un po’ infastidito da alcune “forzature” che non apprezzo) non nego che in questi giorni mi ci sono dilettato abbastanza.

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