Oltre alle contestazioni di stampo sociale, i referti di medicina legale e lo “sviscerato” amore per le tematiche splatter scopiazzate da quelle puttanate di film horror di serie Z, nei quali ultimamente vediamo cimentarsi, e vantarsi di ciò, alcuni pseudo artisti (non faccio nomi per il semplice motivo di non voler replicare alle eventuali lamentele che potrebbero intasare la mia posta), ci sono anche gruppi che non amano prendersi troppo sul serio (Anal Cunt rules !!!): è il caso dei Balatonizer, trio brutal grind di Palermo che ha partorito questo cd dal titolo “Occlused in Ottusity”, uscito per l’etichetta californiana This Dark Reign.
“Occlused in Ottusity” contiene 32 pezzi in poco più di 25 minuti, come vuole la tradizione; brutal grind in pieno stile Brodequine/Assuck/Merzbow coadiuvato da una drum machine che il gruppo stesso considera un vero e proprio marchio di fabbrica, come lo è anche il growling vocal da lavandino intasato del cantante Mario. Canzoni che rappresentano nella loro brevità, un puro concentrato di violenza, ignoranza e volgarità, leggere i titoli per credere, impreziosite dall’innesto da passaggi di loops e synth (i Berzerker hanno fatto scuola) che di certo non rappresentano e tanto meno vogliono esserlo un mascherato tentativo di rinnovamento, ma che vogliono creare un’atmosfera malsana e inquietante. Nell’arco della durata del cd, troviamo una spassosa alternanza di canzoni e spezzoni tratti da film di mafia e il trash italiano dei primi anni 80 con un particolare amore nei confronti del compianto Mario Brega. Una menzione speciale alla copertina per opera del chitarrista Marco, un’autentica presa per i fondelli nei confronti dei Manowar e compagnia true, tangibile dimostrazione della loro scherzosa attitudine
Niente di cui si possa gridare al miracolo, sia chiaro. Gruppi come i Balatonizer ce ne sono a migliaia; ma sti picciotti il loro lavoro lo sanno fare e molto bene. Per gli amanti del genere, un piacevole antipasto in attesa del nuovo dei Berzerker.