I Backyard Babies non sono più, già da tempo, quei grezzoni che erano una volta e la loro ultima fatica sottolinea ancora di più la distanza da quel “Total 13” che molti anni fa li fece conoscere. Il lavoro omonimo appena pubblicato ci mostra quindi una band che ha trovato una sua dimensione diversa da quella che li ha visti nascere e che ora naviga su lidi decisamente più commerciali. Il risultato è una manciata di canzoni apprezzabili, che ascolterete piacevolmente in macchina o che canterete a squarciagola sotto la doccia (sono talmente ruffiane che dopo il primo ascolto saprete già tutti i ritornelli), ma che tuttavia difficilmente vi rimarranno impresse per molto. Insomma, lungo lo scorrere delle tracce potrete ascoltare molte cose capaci di fare colpo su un pubblico giovane, da tracce pregne di “punk radiofonico” a ballate “facili”, il tutto miscelato ad un rock trascinante e decisamente easy listening, tuttavia se avete amato i loro esordi un po’ di amaro in bocca lo avrete…

Che altro dire? I Backyard Babies sono ormai tutti laccatini, trendy e fighetti (come ci mostra anche la copertina), si fanno ascoltare ancora volentieri ma, inutile far finta di niente, a me manca la brutalità degli esordi.

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