Dopo lo stupendo “Icon Of Sin” mi sarei aspettato dagli Aydra qualcosa che si spingesse oltre un tecnicissimo death metal ben suonato, qualcosa che rispecchiasse a pieno le potenzialità che la
band aveva già espresso durante il primo lavoro.
Con “Hyperlogical Non-Sense” , infatti, la produzione è molto migliorata (anche se non siamo ancora su livelli eccezionali) ma c’è, purtroppo, qualcosa che non riesce a convincermi a
pieno. In primis il lavoro del singer Mauro Pacetti che, per quanto possa convincere nei tratti di scream frenetico, mostra non poche pecchè nelle vocals più basse e gutturali. Se a ciò si accosta l’abitudine della band di perdersi spesso e volentieri in perizie tecniche piuttosto sterili viene a perdere parecchi punti un album che sarebbe potuto essere senza ombra di dubbio la migliore uscita prog death del 2004.

Fare un track-by-track esaustivo sarebbe quasi impossibile data la complessa struttura delle songs. Sicuramente bisogna citare i progressi delle linee di basso che, grazie all’ingresso nella line-up di Andrea Mastromarco (ex Infernal Poetry), sono meglio curate rispetto al lavoro precedente con giri ipnotici che spesso entrano in gioco dando un tocco d’originalità ai brani. Ogni episodio risulta violento e compatto e nessuna delle undici tracks viene ad essere noiosa
anche dopo ripetuti ascolti. Sicuramente dal mucchio spiccano brani come “Inside The Insane Man” e “Master-Enemy”; la prima per la sperimentazione di gradevoli melodie e la seconda per i tempi vertiginosi. Sicuramente va citato l’ultimo brano “Re-Pulse”, in cui il singer Mauro Pacetti si
è divertito a creare una versione elettronica di “Pulse” che, benchè stoni col resto dell’album, è comunque un interessante esperimento.

“Hyperlogical Non-Sense” piacerà a tutti gli amanti del death più tecnico e “progressivo. Siamo di fronte ad un lavoro che mostra ancora una volta le capacità degli Aydra di sfornare prove pregne di classe … ma da gente così è lecito aspettarsi di più!

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