E’ curioso come gli Ancient Wisdom siano riusciti a propinarci un Black Metal melodico, fondamentalmente molto poco originale, senza però annoiare o risultare pacchiani nel loro ostinarsi a inserire elementi (come i giri di tastiera) che gli stessi Dimmu Borgir non osano comporre da anni.

La peculiarità della proposta è dovuta al fatto che di Black Metal in questo dischetto, alla fine dei conti, c’è n’è veramente poco; innanzitutto le tracce si attestano su tempi lenti e se non bastasse Norman sceglie per le sue creazioni proprio i lati più “raffinati” sia del Black Metal melodico (che di per sé non brilla certo di grezzume) sia del Doom, dando spazio nel corso delle 8 canzoni ad entrambe le matrici. La traccia meglio riuscita è comunque la title-track “Cometh Doom, Cometh Death” dove a lungo il gruppo lascia da parte le influenze Black, arrivando a creare bellissimi momenti depressivi paragonabili ai migliori Shape Of Despair (gruppo Funeral Doom finlandese per chi non li conoscesse).

Per tutto l’album si avverte una maggiore raffinatezza nelle soluzioni e nelle melodie rispetto ai lavori precedenti (l’ultimo risale a 4 anni fa), parte dell’originaria vena malinconica è andata persa a favore di melodie sì più sinfoniche, ma anche meno intense ed incisive.
Se riuscite ad immaginare i Dimmu Borgir di qualche anno fa che suonano al rallentatore e a metteterci qua e là qualche triste passaggio Doom, avrete un idea abbastanza precisa di quello che troverete in questo cd. Fondamentalmente niente di originale, ma molti elementi disparati trovano giusta collocazione in questo platter.

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