I veneti Amantyde sono un gruppo attivo dal 2006, con alle spalle un primo EP Leave It All Behind del 2006 e un full lenght dell’anno successivo intitolato Bleeding Miles, che gli ha permesso di passare presso l’attiva Red Pony Records nostrana. Il gruppo arriva quindi al secondo album completo intitolato Madchen, e i brani sono supportati da un’ottima produzione (registrazione avvenuta presso i Flame Out di Chioggia) e da un buon livello compositivo dei quattro. Dietro al microfono la bella e brava Nicky Genovese, alle chitarre l’incisivo Dario Pisasale e alla precisa sezione ritmica Andrea Armiato e Geremia Vinattieri, rispettivamente basso e batteria.
Chiariamo subito un punto per chi non li conosce, gli Amantyde non sono un gruppo gotici, tutt’altro. La proposta musicale dei quattro è decisamente pesante, suonando un modern metal granitico con riff decisamente thrashy uniti a melodie catchy e molto radiofoniche. Due aspetti questi non sempre accostabili ma che in Madchen trovano ottima simbiosi. Il cantato di Genovese sa essere sia docile, con leggere influenze di Alanis Morisette ma anche più graffianti come i vocalizzi di Dolores O’Riorden dei Cranberries e la cattiveria di Angela Gossow; gruppo del quale coverizzano Zombie, il brano sicuramente più adattabile al genere della band rendendolo magnificamente pesante e punk-thrashy.
Nella poco più di mezz’ora di durata di Madchen il gruppo non lascia tregua, doppia cassa e chitarre graffianti, velocità e cattiveria sonora. Veramente una sorpresa sentire il cantato (non troppo) femminile di Genovese su canzoni così veloci e pesanti, sono abbastanza rari gruppi così. Conosco solo Arch Enemy e Rampart che non suonano gothic e la cantante è così cattiva, rocciosa ed efficace. Pertanto cari maschietti, so che starete storcendo il naso ma date un ascolto probabilmente vi ricrederete sul modern thrash metal a femal vocal. Bravi Amantyde!

A proposito dell'autore

Post correlati