Dalla sempre più fitta ed inutilmente sovraffollata mischia che porta il nome di metalcore, ecco risupuntare i A Traitor Like Judas con un album dal titolo pericolosamente omologato ma portatore di una proposta oggettivamente gradevole.
Le coordinate sulle quali si muove la formazione teutonica sono quelle del lato meno sperimentale del genere, ovvero quello che esclude l’utilizzo di voci pulite e synth a favore di una ricerca, esasperata e continua, della violenza. Mettendo all’opera egregiamente la lezione di mostri sacri del death-thrash svedese, con una certa predilizione per gli At The Gates, i cinque ragazzi uniscono il vecchio e il nuovo contaminando quanto detto con strutture care al ‘core di matrice più moderna e pompando il tutto con un’ottima e calzante produzione. Zero novità, zero sussulti, zero meraviglia ed anche un leggero senso di fastidio provocato da deja-vu obbligati in cui prima o poi con una saturazione del genere, a meno di essere fenomeni, si cade a prescindere dalle proprie capacità.
In ogni caso, come già detto, il prodotto si mantiene su livelli qualitativi più che dignitosi, con brani organici, mai eccessivamente simili tra loro e dotati di un mordente piuttosto buono. L’ottima decisione d’intenti della band permette ai A Traitor Like Judas di fornire coesione alle due anime che pervadono le composizioni divise tra quella oppressiva dei riff serrati e compressi e quella più distesa delle chitarre gemelle lanciate in melodie sempre presenti nelle undici composizioni.
Nonostante qualche piccolo angolo ancora da smussare nella capacità di saper ponderare le dosi di violenza, i cinque tedeschi mostrano una carta identità ed innegabili doti tecnico-compositive. Capacità apprezzabili ma, in un contesto come quello metalcore odierno, solo necessarie ma non sufficienti per fare di ‘Nightmare Inc.’ qualcosa di assolutamente consigliabile ed irrinunciabile.