Da genere di nicchia qual era considerato fino a poco fa, il metalcore è riuscito a farsi spazio prepotentemente tra gli scaffali dei negozi e degli amanti del metallo fino a giungere ad una spropositata e sgradevole saturazione, nociva sia per gli amanti che per gli interpreti del genere. L’ormai già preistorico fenomeno nu insegna come, in ambito musicale, per emergere dal calderone del trend ed evitare di sfoggiare un lavoro destinato alla polvere, occorre personalità, reimpostazione della formula ed autocritica.
Evidentemente la lezione è stata poco chiara ai teutonici 10 Fold B-Low che non fanno niente per nasconderlo in questa loro seconda opera intitolata “For Those Who Share The Sun”. Il fare allo stesso tempo ruffiano ed ingenuo con cui i cinque ragazzi teutonici tentano di passare i propri undici brani è da manuale del pivello. Pretendere di attirare l’attenzione con un disco che è l’esatta riproposizione composita di quanto da anni suonano, in maniera più convincente, Slipknot, MuDvAyNe e (soprattutto) Killswitch Engage è leggermente patetico e scontato. E’ così che i brani, pur non risultando malvagi, si fanno portatori di quel fastidioso senso di distrazione ed indifferenza da evitare in ogni arte che si rispetti. Il buon growl cavernoso del singer, il tentativo d’introdurre variazioni sul tema con mielosi e male interpretati ritornelli in clean vocals e i chitarroni violenti, brutti e cattivi non sono utili a risollevare le sorti di un disco già morto prima di essere concepito.
Per il bene proprio e di chi li ascolta, i 10 Fold B-Low farebbero bene ad armarsi di pazienza e, anche e soprattutto, di furbizia se nei propri piani c’è anche quello di donare a ‘For Those Who Share The Sun’ un successore degno di nota e non destinato a collezionatori di cloni.