Ho avuto l’occasione di parlare per la seconda volta con il leader dei Wuthering Heights, Erik Ravn. E come la prima è stato un vero piacere parlargli, anche perchè è stato un fiume in piena. Ha anche svelato una cosetta sul brano “Longing For The Woods part I” contenuta nel loro nuovo lavoro di cui potete leggere la recensione qui. Per scoprirla però dovrete proseguire nella lettura.

Ciao Erik, come stai?
Bene grazie, anche se qui al nord non è ancora arrivata la primavera.

Iniziamo a parlare del nuovo album. Com’è stato accolto dalla stampa mondiale?
Fino ad ora le recensioni sono state assolutamente ottime. Sembra che questo album sia piaciuto molto agli ascoltatori. I soli responsi negativi li abbiamo ricevuti da un paio di grossi magazine, ma penso che c’era da aspettarselo. Chissà che debbano ancora ascoltare l’album?

Sei soddisfatto dei risultati ottenuti col nuovo lavoro? Pensi che cambieresti già qualcosa?
Sono veramente contento, non penso che modificherei qualcosa. Questo disco è finalmente molto vicino a quello che avevo in mente, sia in termini di composizioni che di suono. Inoltre è stato molto divertente inciderlo perchè è venuto tutto molto facilmente e penso che si senta dall’album: non suona forzato o con pressioni di alcun genere, scorre in modo molto naturale.

In questo album c’è un nuovo cantante, Nils. La sua voce è molto varia: dolce e aggressiva. Cosa ne pensi del suo lavoro?
Che posso dirti… lui è brillante! E’ stato molto bello lavorare con lui, molto professionale e con i piedi per terra. Lui è molto abile a fare tutto quello che gli suggerisci, anche la cosa più pazza. E il risultato è notevole, credo, perchè può fare così tante cose con la sua voce, è veramente abile a dare alle canzoni, o differenti parti delle canzoni, il sentimento di cui hanno bisogno. Tanto per capirci lavora per le canzoni senza girarci intorno. E’ veramente una gran cosa lavorare con persone così talentuose.

Come l’hai conosciuto? Puoi dirci qualcosa di lui?
Quando eravamo alla ricerca di un nuovo cantante il nostro manager si è ricordato di aver ricevuto un demo da un gruppo svedese. La musica non era niente di speciale, ma il cantante era spettacolare. Abbiamo pensato potesse fare grandi cose con il giusto materiale. Il nostro! (Si ride NdR)
Così lo abbiamo contattato e ci siamo incontrati per una breve sessione di registrazione. Fu una cosa magica, così non abbiamo più cercato nessun altro.

Qual è secondo te la canzone che meglio rappresenta l’album, e perchè?
Difficile da dire. Forse “Tree” o “Longing For The Woods part I” perchè hanno tutti gli elementi del nostro sound con un bilanciamento molto buono, almeno penso. Ma credo che in realtà tutte le canzoni abbiano il tipico sound dei Wuthering Heights.
La canzone di apertura “The Road Goes Ever On” potrebbe non essere così caratteristica, fondamentalmente perchè è una canzone molto vecchia che abbiamo, ovviamente, sviluppato durante gli anni. E’ comunque una canzone che si adatta facilmente all’universo Wuthering Heights: ha delle parti pazze che potrebbero essere state sviluppate oggi. Quello che ti voglio dire è che è difficile rappresentare i Wuthering Heights con un sola canzone. Non voglio essere limitato definendo come devono suonare le nostre canzoni.

Ora la trilogia è finita. Pensi di iniziarne una nuova?
Spero di no! (Ride NdR) Sono dispiaciuto che l’intero concept sia stato così stressante. E’ un concept per il semplice fatto che è molto personale. Riguarda i miei pensieri, chi sono e da dove vengo. Ma all’interno di quel contesto posso scrivere canzoni su ogni cosa. Non c’è un vero e proprio filo conduttore.

Puoi riassumere brevemente l’intera storia?
Il punto è questo: quello che fa un uomo durante il viaggio della vita. La musica riguarda il mio viaggio perchè scrivo delle mie esperienze. Provo a scrivere la musica più forte ed emozionale parlando di cose reali.
Potrei scrivere alcune storie di cavalieri e draghi e cazzate, ma imbroglierei i fan… è troppo semplice. Queste persone comprano i tuoi album e bisogna dargli tutto il proprio cuore. Non voglio dire che ogni cosa che scrivo sia rilevante per la gente; so che siamo qui per intrattenimento, ma mi piace pensare che le storie intrattengano di più se il narratore inserisce qualcosa di personale.
Ad ogni modo, puoi trovare anche i miei punti di vista su altre cose come il distacco dell’uomo dalla natura… Ci sono un sacco di cose riguardanti la natura nell’album. La forza di Madre Natura è la mia ispirazione principale.

L’album suona più pesante e folk dei precedenti. Era tua intenzione creare un forte contrasto tra potenza e melodia?
(Ride NdR) Non saprei proprio se avevo qualche intenzione particolare quando ho iniziato il processo di scrittura dei brani. E’ partito tutto dai testi. Poi ho scritto la musica di supporto ai testi per rendere al meglio il messaggio che ci sta dietro.
Così mentre il precedente album era molto tecnico e sperimentale, dovuto al fatto che i testi parlavano del caos e delle battaglie della vita, questo nuovo è più facilmente assimilabile e folk perchè i testi parlano delle cose base della vita… Non so sia più pesante. Il sound è più elaborato ma ho sempre cercato di farlo pesante. Solo questa volta la produzione ha catturato realmente quello che volevo. Tutto il merito è di Tommy Hansen!

In ogni album la componente folk è molto forte. Cosa rappresenta il folk per te?
Iniziò semplicemente perchè mi piace quella musica. Col passare degli anni è diventata una componente sempre più importante per me. La musica folk è molto emotiva. E’ stata usata dalle persone per parlare di tragedie passate e presenti, ingiustizie politiche o anche solo la pesantezza della vita quotidiana. E’ musica fatta da gente per la gente non per una elite di persone e questo è il motivo per cui mi sforzo di inserirla nella mia musica.
Specialmente nel nostro nuovo album ho fatto uso di queste cose: rifiutare le ambizioni e godere della vita. L’ambizione è spesso la radice di molti mali, tu potresti argomentare che una persona non ambiziosa può essere facilmente repressa; viceversa, guerre e ingiustizie sono sempre venute da poche persone che hanno l’ambizione di dominare gli altri. Il punto è che io sono un uomo semplice e voglio solamente essere lasciato vivere in pace. Così io sono veramente orgoglioso di non far parte della grossa industria discografica che non fa altro che metterti su uno schermo per promuoverti. E’ rivoltante. Io sono qui nei miei pochi anni sulla terra per suonare delle melodie e per intrattenere i miei simili. Questo è quello che il folk rappresenta per me, modestamente, anche perchè dal lato pratico la musica folk è quella che ognuno potrebbe essere in grado di fare, qualunque strumento utilizzi. Penso che il folk stia a me come il punk sta a molte persone…

State facendo dei concerti di supporto all’album? Verrete in Italia?
Abbiamo in programma di suonare al ProgPower di quest’anno negli US. Per ora non abbiamo ricevuto altre offerte. Può darsi che potremo suonare in altre selezionate date, se qualcuno ci vuole. E’ molto difficile per noi fare un vero tour, semplicemente per motivi finanziari e di carattere pratico il che è molto triste naturalmente.
Spero che in futuro possiamo essere in grado di suonare di più dal vivo, sarebbe una gran cosa incontrare i fan là fuori faccia a faccia.

Ricordi qualcosa di divertente accaduta durante le sessioni di registrazione?
La cosa che mi ricordo è quando stavamo registrando le parti di voce al Jailhouse Studio. Dunque, Nils Patrik è svedese e mastica del disgustoso tabacco da fiuto. Quando è stato il momento di registrare una parte di voce ha sputato questa roba in una busta di plastica e poi ha cantato.
Tutto questo è stato messo su nastro naturalmente, così Tommy hansen ha fatto un loop di questi suoni, che erano abbastanza stupidi. Poi si è messo a suonare dei bizzarri motivetti da circo su questo ciclo di sputacchi. E’ la cosa più bizzarra che abbia mai sentito!!! Penso che saresti dovuto essere lì; mi fa ancora piegare dal ridere in molte situazioni inoppurtune. Questo sputacchio lo abbiamo tenuto e lo senti se ascolti attentamente “Longing For The Woods part I”. Naturalmente non l’abbiamo detto a Nils Patrick fino a quando non è stato pubblicato l’album.

Siamo in chiusura ora. E’ stato un piacere parlare con te. Ti lascio questo spazio per dire ai fan tutto quello che vuoi.
Spero abbiate la possibilità di ascoltare il nostro nuovo lavoro. Abbiamo riversato tutto il nostro cuore nel realizzare il più bell’intrattenimento che ascolterete quest’anno. Quindi compratelo! E spero ci potremo incontrare nelle arene, o pub… Dipende da come si evolverà la nostra carriera. (Ride NdR). Ci vediamo.

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