Grande hardcore con influenze di puro death metal per i W.Y.P in un disco forte, coerente e soprattutto molto intelligente. Prima fatica e grande successo per questi 5 ragazzi di Vigevano a cui piace presentarsi con i propri soprannomi. Un gruppo che deve tanto ai As I Lay Dying anche se io li definirei un miscuglio con riferimenti ai grandi Necrodeath – Biohazard – The Black Dahlia Murder.
A Fate Worse Than Death costituisce e rappresenta quanto di meglio la nuova scena metal-core italiana possa offrire, il tutto confezionato da una produzione e registrazione del suono davvero ben impostata, brutto invece l’artwork dove forsa si poteva andare ben oltre, ma che ovviamente non compromette minimamente il valore della musica e quindi dell’album.
Si parte con When Love Becomes Hate ottimo intro energico al punto giusto, Prelude To Plague è una gran prova di forza, Forever Inferno tra puro hardcore e death metal di pura follia con ritmi a tratti cadenzati in un vero inno del gruppo, Bloodstained si presenta invece tra le piu’ oscure con il suo ritmo cadenzato mentre uno dei pochi nei del’album lo si trova in Days Of January che non presenta emozioni particolari.Con Oblivion si alza il livello, arpeggio iniziale growl da paura da grande pezzo, emozionante e molto tecnico, fra le migliori del lotto, molto veloce con grandi cavalcate come nel resto dell’album con uno stacco che rende il finale da brividi. Altro best è A Fall Without End (The Last Promise) un vero cavallo di battaglia che mostra infatti una band con un songwriting ispirato, mentre nel finale I Will Bury You dopo l’intro di A.F.W.T.D. offre un degno finale di questo album forse un po’ troppo corto ma ben riuscito.
Un disco davvero bello,questo capitolo mostra una maturità guadagnata fin da subito grazie ad una grande professionalita’, consigliato.

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