Nuovo album per i White Skull e doverosa intervista da parte mia al leader della band italiana, Tony Fontò! Buon lettura a tutti voi!

Ciao Tony e benvenuti a tutti i White Skull su Heavy-Metal.it
Prima di iniziare vorrei farvi i complimenti per “The Ring Of the Ancients”, a mio avviso il migliore album in assoluto dei White Skull sia dal punto di vista della produzione sia dei brani presenti. Che ne dici quindi di iniziare la nostra chiacchierata presentando “The Ring Of the Ancients” ai nostri lettori?

Beh per prima cosa ti ringraziamo per quanto appena scritto, ci fa molto piacere sapere che l’album è stato molto apprezzato. “The Ring of the Ancients” in parole povere lo possiamo riassumere come un album diretto, potente, un album energico, un album che rispecchia molto l’attitudine Live della Band… un album da ascoltare tutto d’un fiato!

Quali sono, a tuo avviso, le maggiori differenze tra “The XIII Skull” e quindi la vostra produzione passata e l’ultimo “The Ring Of the Ancients”?
Beh le differenze non sono poche, ma con questo non voglio certo dire che non è un album nostro, anzi noi lo sentiamo molto nostro, molto più del precedente. Come già ho detto all’inizio è più diretto perché così è stato concepito, i brani che funzionavano di più e quelli poi usati sul disco sono quelli che abbiamo scritto quasi di getto. Altra differenza riguarda la produzione vera e propria: sono migliorati i suoni e abbiamo lavorato molto sul sound per essere più vicini ai nostri live shows.

Sono trascorsi due anni circa da “The XIII Skull”: mi puoi dire (se ti va e se la cosa non è troppo personale) che cosa hanno fatto i WS durante tutto questo tempo? Ho sentito che siete stati costretti a stare lontano dalle scene per motivi di salute…
Si, Gus ha avuto problemi di salute e fu costretto ad un fermo temporaneo (fu sottoposto ad un intervento delicato e poi successiva riabilitazione), questo ci ha obbligati a cancellare alcuni live shows/festivals estivi. Ciononostante la Band ha sfruttato lo stop forzato come un momento per comporre in assoluta tranquillità dei pezzi per un nuovo album.

Oltre a Gus, in questi anni sono entrati anche due nuovi ragazzi all’interno della formazione dei WS, Danilo Bar e Steve Ballocco: come vi siete trovati insieme, sia dal punto di vista professionale sia da quello umano? Che ne pensi di questa attuale line up?
Sia Danilo che Steve quando sono entrati nella Band erano dei nostri amici e quindi dal lato personale siamo andati sul sicuro, dal lato professionale sono entrambi degli ottimi musicisti, quindi lascio a voi la conclusione. Dell’attuale Line up è ovvio che ne penso bene, stiamo bene insieme, si respira sempre un’ aria gioiosa e tranquilla.

Questa volta ci regalate un nuovo album dai contenuti storici…quale motivo vi ha spinti ha scrivere un concept basato sulla storia di questo antico popolo? Quanto è importante per voi la storia nella vostra vita quotidiana?
L’idea di fare un album sui Celti è partita da me, ho letto dei libri su di loro e ne sono stato affascinato poi ho scoperto cose bellissime e a quel punto mi son detto:” abbiamo parlato dei Vichinghi, dei Romani, perché non parlare anche dei Celti?”. A quel punto anche Steve era entusiasto della storia, tanto da scriverne tutti i testi. Ci siamo documentati accuratamente sia apprendendo notizie da internet che da libri specifici sull’argomento. Per quanto riguarda Steve so per certo che a lui la storia piace tantissimo, per me invece è differente, non l’ho studiata quando andavo a scuola perché obbligato a farlo, ora mi piace, perché mi piace capire e sapere di più sulle nostre origini.

Personalmente ascoltando il disco credo che i nuovi brani siano molto più diretti e ancora più metal rispetto alle vostre produzione passate, sei d’accordo con me?
Si, in una precedente risposta ti ho accennato, i brani sono stati scritti suonandoli tutti assieme e si cercava di avere brani con buon impatto sonoro, poi la produzione è stata curata di conseguenza.

Puoi descrivermi quali sono i temi principali delle vostre nuove canzoni? Ovvero se puoi farmi un panorama generale delle storie celtiche che affrontate all’interno del disco…
Abbiamo preso storie, leggende, poesie e le abbiamo messe in musica come più ci piaceva, si passa da storie misteriose legate ai Druidi a storie di battaglie come “Marching to Alesia”, a parlare dell’Ogam la scrittura mistica alla leggende di Re Nauda detto il Re dalla mano d’argento. In ogni modo non voglio togliere agli ascoltatori il piacere di scoprire le storie, ma li invito a leggersi i testi e lasciarsi trasportare dal richiamo mistico dei Celti.

Nuovamente un teschio bianco in copertina…è forse diventato una sorta di logo per voi al quale desiderate affidare la vostra immagine?
Si, assolutamente sì!

Come vi siete trovati a lavorare con la Dragonheart?
E’ un’etichetta ben inserita nel contesto del Metal, alle spalle ci sono delle ottime etichette di distribuzione, Audioglobe per l’italia e SPV per l’estero. Noi ci siamo trovati molto bene e bene accolti da parte loro, sono molto professionali e ci supportano nel migliore dei modi il lavoro della Band.

Che cosa dobbiamo aspettarci in futuro dai WS?
Beh il nostro futuro si sta scrivendo giorno per giorno, io non guardo molto in là, preferisco essere realista che sognatore e i ragazzi penso siano concordi con me, ovvio non devono mancare speranze e stimoli per andare avanti. Speriamo di portare on the road il nuovo album e poi di scriverne un altro ancora e così via. Noi cerchiamo sempre di dare il meglio di noi stessi e di divertirci come abbiamo fatto da tanti anni a questa parte. Il divertimento deve essere la base della nostra musica.

Riprenderete l’attività live? Se si puoi già darmi qualche anticipazione su dove suonerete?
Sicuramente usciremo live, ci mancherebbe! Sicuramente in Italia e poi abbiamo già qualche richiesta per Germania, Svizzera, Belgio e Olanda. Spero arrivi qualcosa in più, sai le prime reazioni da parte dei giornalisti sono molto buone, ora attendiamo quelle dei fans.

Qual è la cosa più bella che ti è capitata durante questi anni nei WS e quanto ti piace poter suonare e fare dischi?
Le cose belle sono state tante e trovare la più bella è difficile, anche perché ognuna è stata diversa dalle altre, posso però affermare che il risultato raggiunto sia la cosa più bella. Dirti che suonare live e fare dischi siano “due cose che mi piacciono molto” è molto riduttivo, penso siano parte integrante della mia vita.

Bene, siamo in chiusura e come nostra consuetudine ti lascio l’opportunità di dire quello che vuoi ai nostri lettori…
Per prima cosa ringrazio la redazione per il supporto, non da meno ringrazio i nostri fans che ci hanno sempre apprezzato e seguito, “The Ring Of The Ancients” è il disco per voi!

A proposito dell'autore

Post correlati