I WeltenBrand sono un gruppo gothic, ma non tanto nel senso di “gothic metal”, quanto piuttosto nell’accezione che questo termine ha fuori dalla nostra nazione (per intenderci, sto parlando di quel genere ampio e variegato che per qualche motivo qua da noi è stato ribattezzato, sempre utilizzando un termine inglese, “dark”). Quello che vi potete aspettare da “The End Of The Wizard” è quindi un insieme di pezzi sinfonici ed evocativi, basati su tastiere e violini per quanto riguarda l’aspetto strumentale e su una voce maschile profonda e declamatoria accompagnata da un tappeto di cantato femminile (che solo ogni tanto assume il ruolo di protagonista) per quanto riguarda l’aspetto vocale. Scordatevi le chitarre elettriche quindi, qua le atmosfere sono soffuse e persino la sezione ritmica lavora in maniera piuttosto “nascosta” (anche se, pur non essendo in evidenza, il suo ruolo nell’economia delle composizioni è importante e ben svolto). Le 9 canzoni del disco sono poi tutte molto simili e scorrono fluendo una nell’altra, il “cuore” dell’album risiede infatti nell’atmosfera ricreata più che nel valore dei singoli pezzi. Il risultato è alla fine indubbiamente positivo, la proposta non è di certo originale ma i WeltenBrand sanno quello che fanno.

Se vi piacciono i dischi di gothic sinfonico tendente all’ambient, dal feeling abbastanza oscuro ma allo stesso tempo rilassante e “meditativo”, potete quindi tranquillamente dare una possibilità a “The End Of Wizard”, un lavoro certamente non originale ed imperdibile (per questo motivo il voto assegnato non va sopra al 3/5), ma comunque interessante e realizzato con molta cura.

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