I Vitriol sono una progressive metal band di origine siciliana, trasferitasi successivamente nell’area bolognese, e nata per il volere del bassista Francesco Lombardo e del batterista Michele Panepinto ai quali poi si uniscono i restanti membri del gruppo. La cosa che colpisce subito di questa autoproduzione è il suono assolutamente professionale e la prestazione di questi musicisti davvero sicura e convincente. Il sound dei Vitriol mi ha ricordato molto le prime band di prog metal italiane come Evil Wings o Black Jaster: ma è logico pensare che questi ragazzi abbiano le medesime influenze dei “pionieri” del prog metal italiano e invero riescono ad offrire un lavoro piuttosto personale. Il promo ruota attorno al concept alchemico al quale è ispirato il nome stesso del gruppo: VITRIOL “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem” che significa “Penetra nelle viscere della Terra e purificandoti troverai la pietra nascosta”, una metafora che rappresenta il cammino dell’uomo all’interno del proprio Io, per giungere infine a trovare la Verità Filosofica. Le canzoni del demo sono tutte piuttosto articolate ed intricate e necessitano diversi ascolti per essere apprezzate al meglio: si passa da momenti aggressivi e metallici, come nel caso dell’opener My Journey o della heavy Devoured, ad atmosfere più riflessive e soffuse, come nel caso della suadente Butteflies. Pezzi tutti molto validi anche se mi sento di consigliare a questi ragazzi di lavorare anche sull’aspetto che riguarda prettamente la fruibilità della canzone: è bello poter essere personali e strumentalmente vari ma al tempo stesso riuscire a catturare l’ascoltatore con un songwriting subito riconoscibile. In ogni caso la prestazione della band è impeccabile, davvero ottimi strumentisti. Particolare la voce del cantante Gianluca Pappalardo che si differenza molto dagli stereotipi del genere: molto espressiva e a tratti quasi sussurrata anche se devo ammettere che non mi convince in tutti i frangenti. In definita questo “Vitriol” si rivela davvero un ottimo lavoro, consigliatissimo agli amanti del progressive, e i Vitriol dimostrano di avere le carte in regola per confermarsi tra i grandi del genere.

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