Mah, un po’ indecisi questi Undertow… Nonostante il trio in questione abbia gia’ un certo numero di lavori alle spalle risulta infatti evidente quanto ancora manchi di una buona “focalizzazione della materia musicale”.
Non vi stupite se non conoscete questi ragazzi, neanche io avevo mai sentito parlare di loro (e a quanto si legge da alcune dichiarazioni della band stessa non sono l’unico). Il flyer che accompagna il promo e’ onesto in questo, dichiarando che spesso le note che accompagnano i dischi sono tentativi di “gonfiamento” del valore di un album, mentre qua l’invito e’ quello di ascoltare semplicemente il disco di una band poco conosciuta, nonostante sia in giro da quasi 10 anni. Al di la’ della lodevole sincerita’ va pero’ detto che l’ascolto del disco non lascia di certo soddisfatti (come magari volevano far trasparire le righe del flyer).
Tanto per darvi un’idea, l’album parte con uno stacchetto di poco piu’ di un minuto e mezzo dalle forti influenze thrash, poi dopo questa specie di intro ci si ritrova di fronte ad un brano lento dalle evidenti atmosfere doom. Non finisce qui pero’, perche’ in seguito durante il resto dei pezzi salta fuori anche una certa attitudine hardcore mista a degli intenti “nu” (il tutto sottolineanto dalla produzione molto “moderna” e tendente a cercare un forte “impatto sonoro”), che ogni tanto lasciano spazio alle sfuriate thrash preannunciate dall’intro. Su tutto questo poi aleggia come uno spettro qualche volta il richiamo allo stile degli Alice in Chains e di un certo grunge, qualche altra volta il richiamo ai Metallica del Black Album.
Insomma c’e’ troppa, troppa roba in questo disco, e soprattutto non e’ ben amalgamata (in certi brani si sente un’influenza, in certi un’altra, non c’e’ omogeneita’!!)… se non fosse che si sente che la band dietro ai pezzi e’ la stessa (soprattutto a causa della voce) si potrebbe addirittura pensare ad una compilation !!
Come reagire del resto di fronte ad una raccolta di composizioni che sembrano scritte in un arco di tempo in cui sono stati esplorati diversi generi, senza abbracciarne veramente mai nessuno ? E questo continuo mutamento, questa evidente indecisione sulla direzione da predenre e’ non poco irritante (non e’ che io chieda un disco composto da tracce tutti uguali, ma un minimo di “discorso di fondo” ci vuole!!). Che poi presi singolarmente certi pezzi non sarebbero neanche male, “34CE” per esempio e’ decisamente intrigante coi suoi rallentamenti e i suoi digrignamenti vocali tra il furioso e il depresso (quasi un Kurt Cobain “metallizzato”) che fanno da preludio al ritornello catchy ed introspettivo. Non e’ male neanche “The memories lies”, altro pezzo decisamente rallentato nelle ritmiche e giocato su coordinate simili a quelle della title track, tuttavia passare da questi pezzi ad un rigurgito di violenza sonora (poco originale, tra l’altro) come “W.O.T” lascia l’amaro in bocca, mentre pezzi come “Captured” o “Stand by” si collocano a meta’ strada, ma confondono ancora di piu’ l’ascoltatore invece che fare da “raccordo” !!

Ricapitoliamo allora (visto che il mio tentativo di descrivere questo disco si sta rivelando tanto dispersivo quanto il disco stesso), i pezzi piu’ doom e hardcore arricchiti dal sound moderno non sarebbero male (in particolare sono notevoli “34CE” e “The memories lies”), tuttavia gli inserti piu’ thrash e violenti spezzano troppo le atmosfere, creando un calderone musicale disomogeneo e fastidioso.
E’ sempre un peccato bocciare la fatica di qualcuno (tanto piu’ che la musica del trio sembra “onesta”), ma non me la sento di promuovere un disco di questo genere. Quindi, miei cari Undertow, le premesse ci sono, pero’ bisogna chiarirsi le idee (ed e’ anche giunto il momento dopo un “tot” di dischi alle spalle!!), pena la definitva assegnazione al limbo dei musicisti, ok ?

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