Nati nel 2005 e con all’attivo una sola demo datata 2007, arriva anche per i lecchesi Tumulus Anmatus l’ora del debutto officiale, sotto la tedesca Art Of Propaganda. Il combo lombardo è fautore di un ottimo black metal dai connotati ruvidi e old school, ma che non disdegna l’uso di melodie, che anzi in molto brani divengono il punto focale dell’operato dei nostri. “Ave Casus mundi” è un album incentrato sull’impatto e sulla velocità, dove si innestano stacchi dal sapore militaristico, come nella title track, che rimanda il sound dei lecchessi a quello scandinavo di matrice svedese, ma che, vuoi per il cantato in italiano, l’impostazione delle metriche del cantato di Tumulash e anche per l’uso delle melodie sopraccitate, a me hanno ricordato da molto vicino gli Spite Extreme Wing dei due “Mangificat”, ad esempio “Ecce Homo” è accostabile come struttura e per qualche inserimento thrash a “ Il Tempio Ad Est”, scritto da Argento. In generale “ Ave Casus Mundi” si rifà, come ho già accennato, al sound svedese per il riffing tagliente, la sessione ritmica martellante, ma anche per la scelta dei suoni più tradizionalisti e non iper prodotti. Di conseguenza quest’album è un lavoro davvero interessante e coinvolgente, che farà la gioia dei fan più intransigenti e legati alle vecchie sonorità swedish black. Il sottobosco italiano è vivo capace di sfornare band di ottimo livello e i Tumulus Anmatus ne sono la dimostrazione.

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